Covid-19, Difesa, Comellini (Sindacato dei Militari): presso ospedali civili inviati infermieri militari abusivi o non assicurati? Guerini rassicuri italiani su regolarità titoli posseduti da ciascun infermiere militare

Abbiamo appreso che la Difesa, nel selezionare il personale sanitario da inviare a supporto degli ospedali civili per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, si è recentemente accorta dell’esistenza di infermieri militari che ancora non sono in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa per poter esercitare regolarmente la professione.

Come ho più volte denunciato, anche alle competenti Autorità Giudiziarie, l’esercizio della professione infermieristica senza la regolare l’iscrizione all’Albo professionale, ovvero l’impiego di personale che ne è sprovvisto, si configura come “esercizio abusivo di una professione”, previsto e punito dall’articolo 348 c.p..

Per quanto riguarda, invece, quegli infermieri che non sono provvisti della copertura assicurativa per la responsabilità civile e per la colpa grave riteniamo che questa sia indispensabile per garantire al malato, eventualmente danneggiato, la possibilità di ottenere il giusto risarcimento.

Per questi motivi e per tutelare non solo i nostri iscritti che operano nel pieno rispetto della legge ma anche tutti i cittadini affidati alle loro cure, chiedo al Ministro della difesa, Lorenzo Guerini, di svolgere immediate verifiche sulla regolarità dei titoli abilitanti posseduti da ciascun infermiere militare che in questi giorni sta esercitando la professione infermieristica presso gli ospedali civili o le altre strutture sanitarie del Paese, con particolare riguardo all’iscrizione obbligatoria all’Albo professionale e la copertura assicurativa per la responsabilità civile e per colpa grave, espressamente previste dalle Leggi 3/2018 e 24/2017.