COMUNICATO STAMPA

Roma 4 mag – “In vista della convocazione delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari riservata solo a quelle iscritte nell’apposito albo ministeriale, in programma il prossimo 8 maggio a Roma, ci domandiamo come mai il Ministro, della difesa, Guido Crosetto, nonostante abbia da tempo ricevuto le nostre circostanziate segnalazioni in merito all’esistenza di possibili violazioni della legge 46/22 sull’esercizio delle libertà sindacali che, ove riscontrate positivamente, determinerebbero la cancellazione dall’albo di alcune delle sigle già convocate, non abbia ancora provveduto ad annullare l’evento, rimandandolo al termine degli accertamenti che la legge espressamente gli impone di fare.
È questa la domanda che il Segretario Generale del Sindacato dei Militari, Luca Marco Comellini rivolge al ministro della difesa all’indomani della comunicazione con cui la Procura della Repubblica di Roma lo ha informato di rivestire la qualità di persona offesa dal reato nell’ambito di un procedimento penale per fatti di cui all’articolo 328 c.p. al vaglio del Collegio per i Reati Ministeriali del Tribunale di Roma.
“Non vorrei – ha aggiunto Comellini – che l’arroganza e la supponenza che dimostrano costantemente nei nostri confronti i generali di cui si circonda il Ministro Crosetto finiscano per coinvolgerlo in fatti che poi, necessariamente, ci vedrebbero costretti a rivolgerci nuovamente alla Procura di Roma e che potrebbero dare il via a un procedimento penale come quello che è attualmente in corso nei confronti di un suo predecessore, nell’ambito del quale, nei prossimi giorni, tramite i miei difensori, gli avvocati Piero Santantonio, Giulio Murano, Massimiliano Strampelli e Giada Di Maggio, eserciterò le facoltà previste dall’articolo 6 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1.”.