Vannacci, Comellini (Sindacato dei Militari): peculato e truffa militare sono accuse gravi, se confermate ci costituiremo parte civile

A seguito delle notizie apparse sui mezzi di informazione secondo le quali il generale Roberto Vannacci sarebbe indagato per le ipotesi di reato di peculato e truffa militare, tramite l’avvocato Massimiliano Strampelli del Foro di Roma, abbiamo chiesto al Procuratore Militare di Roma, dott. Antonio Sabino, di considerarci persona offesa e costituenda parte civile nell’ambito del procedimento penale.
Se queste accuse verranno confermate al termine delle indagini preliminari rappresenterebbero una gravissima lesione dei principi su cui si fondano le Forze Armate e una palese ed inconfutabile violazione dei doveri attinenti e propri della disciplina militare di cui al Titolo VIII del D.P.R. 90/2010 ed in particolare ai doveri attinenti il giuramento di cui all’Art. 712 secondo cui il militare opera, nell’assolvimento dei suoi doveri, con assoluta fedeltà alle istituzioni Repubblicane con disciplina ed onore con senso di responsabilità senza risparmio di energie fisiche morali e intellettuali affrontando se necessario anche il rischio di sacrificare la vita.
Non possiamo restare indifferenti al clamore mediatico che la vicenda sta suscitando. La notizia apparsa su tutti i quotidiani nazionali sta provocando sdegno, risentimento e perdita di fiducia nelle Forze Armate, con conseguente lesione degli scopi statutari del Sindacato dei Militari volti a promuovere “l’etica professionale” dei militari ed i valori democratici delle Forze Armate.