Sanità Militare, Comellini (Sindacato dei Militari): senza linee guida e direttive autorizzate dall’Istituto Superiore di Sanità è inopportuno il supporto al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel contrasto al coronavirus. Perché il Ministro della salute continua a tacere?

La Sanità militare è impiegata in forze su più fronti per cercare di dare il suo contributo per contrastare il coronavirus e questo è un fatto ormai noto a tutti i cittadini italiani. Ciò che gli italiani però non sanno è che lo stato Maggiore della Difesa con una nota del 9 novembre 2020 ci ha informati che “per le pubblicazioni/disposizioni/direttive/circolari sanitarie militari non è stata acquisita formale convalida od accreditamento da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), pur essendo comunque emanate nel rispetto delle linee guida diramate dai referenti ufficialmente riconosciuti nell’ambito della comunità scientifica, compreso il citato ISS.”.

Da tempo chiediamo alle istituzioni di garantire ai militari il diritto alla salute così come sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana. Sono ampiamente note le disattenzioni dei vertici militari sulle questioni come “amianto”, “vaccini”, “uranio impoverito” già oggetto di indagine della Commissione di inchiesta parlamentare della XVII legislatura presieduta dall’On. Gian Piero Scanu.

Per questo motivo, al fine di fare chiarezza sull’operato della Difesa, ci siamo rivolti all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che, con una nota dello scorso 31 dicembre a firma del Presidente, Prof. Silvio Brusaferro, ci ha comunicato che “l’Istituto, tramite il Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure, ha il compito di valutare e ammettere nel Sistema nazionale delle linee guida – se ritenute valide – le linee guida prodotte e proposte dalle società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche iscritte in apposito elenco del Ministero della salute. La valutazione di linee guida proposte da altri enti è possibile con gli stessi standard riservati alle richiamate società scientifiche, dietro espressa richiesta.”.

Il Presidente Brusaferro, pur manifestandoci la disponibilità a valutare, se richiesto e sulla base di specifici accordi, le linee guida prodotte da eventuali organismi tecnico-scientifici della Sanità Militare, ha tuttavia indicato il Ministero della Salute e il Ministero dell’Università quali soggetti competenti a valutare le richieste del Sindacato in materia di formazione, di inquadramento e di impiego del personale sanitario militare, di linee guida e di appropriatezza delle cure. Per questa ragione ci siamo rivolti al Ministro della Salute, On. Roberto speranza la cui sola risposta, ad oggi, è il silenzio.

Alla luce delle molteplici questioni riguardanti la Sanità militare sollevate da questo sindacato, quindi nella comprensibile incertezza che le pubblicazioni/disposizioni/direttive/circolari sanitarie militari siano state realmente emanate nel rispetto delle linee guida diramate dai referenti ufficialmente riconosciuti nell’ambito della comunità scientifica, il silenzio del Ministro della Salute è inaccettabile.

Mentre attendiamo una doverosa risposta da parte del Ministro della Salute non possiamo fare a meno di domandarci se, alla luce dell’acclarata mancanza di direttive e linee guida sanitarie militari ammesse dall’Istituto Superiore di Sanità nel Sistema nazionale delle linee guida, sia ancora il caso di affidare alla Sanità Militare l’importante compito di affiancare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nell’impegnativa azione di contrasto alla diffusione del coronavirus che sta mettendo a dura prova il nostro Paese.

 

La lettera al Ministro della Salute

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Allegato 1

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Allegato 2

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