Nistri, nuove regole per l’Arma, Cosentino (Sindacato dei Militari): il Codice dell’Ordinamento Militare già prevede particolari doveri per i Carabinieri e i codici penali precisi reati. A Piacenza chi avrebbe dovuto vigilare?
Mentre prosegue l’Operazione Odysseus, indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Piacenza per i gravissimi e inauditi comportamenti illeciti che sarebbero stati posti in essere, a partire dal 2017, da carabinieri in forza presso il Comando di Piacenza Levante, apprendiamo che giovedì scorso Giovanni Nistri comandante generale dei Carabinieri, ha annunciato alla commissione Difesa della Camera la riscrittura del Regolamento interno del 1822 firmato da Carlo Alberto.
Oltre due mesi fa per i fatti di Piacenza, avevamo chiesto al generale Nistri di adoperarsi con ogni mezzo per ottenere in tempi brevi risposte certe, non solo dai diretti interessati nei cui confronti sta già agendo l’Autorità Giudiziaria competente, ma anche e soprattutto dalla catena di comando che avrebbe dovuto vigilare e perseguire “motu proprio” per addivenire in tempi rapidi alla verità.
La “risposta” del generale Nistri non si è fatta attendere, infatti abbiamo appreso dai mezzi di informazione che oltre le nuove punizioni invocate “ a partire dalle multe in contanti” e l’auspicio di una previsione di modifica del Codice dell’ordinamento militare (C.O.M) che consenta la sospensione dal servizio prima della sentenza penale, la panacea di tutti i mali sembrerebbe essere quella di dire basta ai carabinieri che su Facebook, mettono in bella mostra i loro tatuaggi o che si fanno fotografare in pose discutibili che inevitabilmente vengono pubblicate poi sui giornali ogni qualvolta gli stessi finiscono nei guai con la giustizia.
Siamo sicuri che limitare l’uso dei “social network” agli uomini e alle donne che prestano servizio nell’Arma dei Carabinieri (che per la maggioranza sono onesti e fedeli ai loro doveri ed al loro giuramento), ridurrà le nefandezze come quelle finora emerse a Piacenza? Siamo sicuri che le foto pubblicate dagli appartenenti alla Benemerita, quando rimangono coinvolti non risultino utili anche in sede di mirate indagini di P.G.?
Mentre i cittadini piacentini combattevano il Covid 19, contando i morti quotidiani in pieno lockdown, i carabinieri del Comando Stazione Levante Mostravano i loro tatuaggi sui social network, oppure erano impegnati a fare altro? Per caso gli stessi carabinieri appartenenti al “branco” furono premiati in pompa magna nel 2018?
Il generale Nistri invece di chiedere un inasprimento delle sanzioni disciplinari peraltro già afflittive, dovrebbe porsi delle domande ben più importanti ad esempio in relazione ai compiti di “alta vigilanza e sensibilizzazione” demandati ai vari livelli di comando, nonché sui numerosi suicidi che come è noto, coinvolgono appartenenti all’Arma dei Carabinieri.