DIFESA, CONVOCAZIONE PLENARIA SINDACATI MILITARI: SEGNALATE VIOLAZIONI DELLA L. 46/22. CROSETTO LA FACCIA RISPETTARE NELL’INTERESSE DELL’AMMINISTRAZIONE E DEGLI ISCRITTI
Fin dallo scorso 20 febbraio abbiamo segnalato al Ministro Crosetto che fra le 25 associazioni sindacali militari iscritte all’albo almeno 11 non sarebbero in regola con quanto previsto dalla legge 46/22 che in particolare, all’articolo 4, comma 1, letto. i), stabilisce il divieto di intrattenere relazioni di carattere organizzativo o convenzionale, anche per il tramite di altri enti od organizzazioni, con associazioni sindacali non militari. Tale divieto è espressamente ricordato anche dalla disposizione ministeriale attuativa della legge nella parte in cui chiarisce che “è applicabile anche per le attività di consulenza fiscale/previdenziale/assistenziale rese nei confronti degli iscritti”.
Il 22 marzo scorso il Ministro ci ha comunicato di aver interessato lo Stato Maggiore della Difesa e il Comando Generale dell’Arma dei carabinieri per l’avvio della procedura di contestazione delle violazioni prevista dall’articolo 3, comma 4 della legge che potrebbe anche concludersi con un provvedimento di cancellazione dall’albo delle predette associazioni sindacali e la perdita di efficacia delle deleghe rilasciate dagli associati per il pagamento dei contributi sindacali.
Considerata la copiosa documentazione che abbiamo inviato a supporto delle segnalazioni e degli stringenti termini dettati dalla legge per la conclusione dei relativi procedimenti, sarebbe veramente singolare, se non peggio, se il Ministro della difesa Crosetto dovesse insistere nel convocare anche le associazioni sindacali resesi responsabili delle segnalate violazioni.
Per questo motivo lo invitiamo a concludere i procedimenti di verifica espressamente previsti dalla legge 46/22e a renderne pubblici i risultati prima di procedere con le annunciate convocazioni perché ciò non solo è nell’interesse dell’amministrazione militare ma lo è principalmente per ogni singolo militare iscritto a ciascuna delle 11 Associazioni sindacali da noi segnalate. Diversamente non potremo far altro che segnalare i fatti all’Autorità Giudiziaria affinché li valuti in ragione delle proprie competenze.
Inoltre, vista la coesistenza, peraltro assurda, delle associazioni sindacali militari con gli organismi della Rappresentanza militare, vogliamo cogliere l’occasione per chiedere al Ministro Crosetto se abbia o meno intenzione di attivarsi per far cessare definitivamente l’evidente incompatibilità di funzioni, già segnalata dal Consiglio di Stato fin dal 2018, che ancora grava pesantemente su numerosi dirigenti delle predette associazioni che ricoprono contemporaneamente ruoli all’interno della rappresentanza militare.
È necessario che il Ministro Crosetto ci dimostri coi fatti, non con i comunicati stampa, che il rispetto per le norme di legge vigenti in materia di sindacati militari, che noi riteniamo illogiche e palesemente contrarie al dettato costituzionale, è una condizione irrinunciabile per assicurare la pari dignità a tutte le associazioni sindacali costituitesi per l’effetto della Sentenza della Corte costituzionale n. 120/18, comprese quelle, come il Sindacato dei Militari, che pur non essendo iscritte all’albo ministeriale hanno riconosciuta personalità giuridica ed esercitano le proprie prerogative sindacali nel pieno rispetto del dettato costituzionale agendo come naturale controparte all’amministrazione datoriale e non come suo subalterno.”
Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari commentando la notizia della convocazione da parte del Ministro della difesa Guido Crosetto dei rappresentanti delle associazioni sindacali militari iscritte all’albo ministeriale, in programma per il prossimo 8 maggio.