ASSOCIAZIONISMO MILITARE, COMELLINI AL MINISTRO DELLA DIFESA: GUERINI SE LE NOSTRE CRITICHE NON LE PIACCIONO SE NE FACCIA UNA RAGIONE. NOI ESERCITIAMO IL NOSTRO DIRITTO
“On.Guerini, essere il Ministro della Difesa non le permette di accusarci innanzi al Consiglio di Stato di aver utilizzato “terminologie violente” e “locuzioni minacciose” né di aver pregiudicato l’immagine dell’amministrazione militare. Se ritiene di essere stato offeso o minacciato in qualche modo dalle nostre dichiarazioni si rivolga alle Autorità Giudiziarie competenti. E’ un suo diritto, come lo è il nostro di poter criticare le sue azioni e quelle dei suoi generali.” – Lo dichiara Luca Marco Comellini commentando il testo dell’appello, proposto dal Ministero della difesa al Consiglio di Stato, avverso l’Ordinanza n. 04926/2021 dello scorso 10 settembre con la quale il Tar del Lazio ha sospeso l’efficacia del Decreto con cui il ministro Guerini aveva revocato l’assenso ministeriale alla costituzione all’associazione “ASSOMILITARI” basandosi – scrivono i Giudici Amministrativi – “esclusivamente sugli accenti critici di alcune esternazioni del Presidente dell’Associazione su alcuni delicati temi inerenti alle Forze Armate, quali quelli dei suicidi”.
“Per memoria ricordo al ministro, ma anche ai suoi generali poco avvezzi alle critiche, che nel sospendere l’efficacia del decreto firmato dal ministro Guarini i Giudici amministrativi hanno affermato che “alla luce del bilanciamento degli interessi appare opportuno allo stato assegnare prevalenza alla operatività dell’associazione che comunque persegue finalità statutarie rilevanti e di utilità per gli associati”.
Quindi, se è vero che l’azione impugnatoria del ministro è un atto del tutto legittimo è altrettanto vero che l’accusa che ci viene rivolta con l’atto di appello indirizzato al Consiglio di Stato consistente nell’aver inciso “in senso pregiudizievole” l’immagine dell’amministrazione attraverso la pubblicazione di un articolo “connotato da terminologie violente” e “locuzioni minacciose ” ravvisate dallo stesso Ministro appellante nelle frasi “il TAR del Lazio prende a schiaffi il Ministro della difesa” e “vediamo se il Ministro Guerini avrà il coraggio di impugnare l’ ordinanza”, estrapolate da un nostro più ampio e articolato comunicato stampa, è assolutamente fuori luogo e gravemente offensiva dell’immagine e della reputazione del Sindacato dei Militari.
Abbiamo già testato più volte con esiti negativi la disponibilità al dialogo del Ministro Guerini e dei suoi generali. Per questo motivo non ci resta che affidare nuovamente la difesa delle nostre ragioni alle vie legali. Ho dato ampio mandato all’avvocato Giulio Murano del Foro di Roma di valutare ogni possibile azione per la tutela dell’immagine e della reputazione del Sindacato dei Militari.