Violenza contro le Donne, Sindacato dei Militari: presentata petizione ai Presidenti del Parlamento per colmare vuoto nella giurisdizione militare

Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne il Sindacato dei Militari ha presentato ai Presidenti del Parlamento una petizione per sottoporre all’attenzione del Parlamento una proposta di legge intesa a conferire al Governo la delega per l’adozione del nuovo codice penale militare di pace, abrogando quello attualmente vigente, di cui al regio decreto 20 febbraio 1941, n. 303, e per procedere alla razionalizzazione dell’ordinamento giudiziario militare.

Sebbene siano trascorsi 20 anni da quando le donne hanno fatto il loro primo ingresso nei ruoli del servizio permanente del personale delle Forze armate, dell’Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza e del Corpo delle Capitanerie di porto, il codice penale militare di pace in questione, ancorché abbia subìto nel corso degli anni diverse modifiche a seguito di interventi legislativi (in particolare la legge 23 marzo 1956, n. 167) e della Corte costituzionale, non prevede ancora alcuna punizione per il militare che si rende responsabile delle condotte previste dall’articolo 609 bis c.p. o di altre in danno delle donne in servizio nelle Forze armate o nei Corpi armati ad ordinamento militare.

Per tale ragione riteniamo urgente e improcrastinabile una profonda rivisitazione del codice penale militare di pace che tenga anche conto della professionalizzazione delle Forze armate in cui la donna è parte integrante e insostituibile, della connessa sospensione della leva, del crescente impegno nazionale nel contesto di missioni internazionali che sempre più spesso assumono i caratteri propri del conflitto bellico.

In tale prospettiva la nostra petizione opera un intervento sistematico che da un lato sia rispondente all’esigenza di razionalizzare la legge penale militare, senza ampliare la nozione di reato militare e mantenendone immutato l’ambito soggettivo di applicazione, e dall’altro preveda una completa razionalizzazione dell’ordinamento giudiziario militare, in linea con la previsione dell’articolo 103 della Costituzione.

Mentre i palazzi delle Istituzioni si illuminano per ricordare la giornata mondiale contro la violenza alle donne noi vogliamo accendere una luce di speranza per le donne soldato affinché i responsabili degli odiosi reati o comportamenti a sfondo sessuale siano puniti con le stesse pene, da 6 a 12 anni, previste dall’art 609bis c.p. e non invece come “insubordinazione con violenza” (art. 186 cpmp) o “violenza ad inferiore” (art. 195 cpmp) – reati militari le cui pene previste vanno da uno a tre anni – come avviene attualmente per il solo fatto che il legislatore, nonostante tutto, ancora non ha provveduto a riconoscere alle donne soldato la stessa dignità delle altre lavoratrici.

Testo della petizione:

petizione cpmp