Sindacato dei Militari: Noi agiamo secondo la Costituzione per questo i vertici dell’Arma ci temono e minacciano sanzioni disciplinari per i nostri iscritti

Perché il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, invece di pensare ai tanti scandali che ne stanno caratterizzando la storia recente, ha deciso di utilizzare le sue migliori menti per mandare messaggi di possibili sanzioni disciplinari nei confronti del personale che ha aderito al nostro sindacato?

Con una nota dello scorso 11 agosto, firmata dal Sottocapo di stato maggiore dell’Arma, generale Mario Cinque, la Benemerita ha diramato una disposizione con cui, “in relazione ad alcuni casi di adesione ad associazioni rivolte al personale delle Forze armate, anche di natura sindacale, prive del previsto assenso ministeriale” ha affermato che “l’adesione ad associazioni tra militari e consentita solo se queste abbiano ottenuto il previsto assenso” e che “per il personale in servizio tale comportamento è suscettibile di vaglio disciplinare”. La nota dell’Arma si conclude con un preciso diktat: “i sodalizi assentiti ai quali si può, dunque, legittimamente aderire” sono solo quelli indicati sui siti web della Difesa e dell’Arma.

Il Sindacato dei Militari è l’unica Organizzazione che non ha mai chiesto al Ministro della difesa il permesso di potersi costituire e agire per tutelare il personale militare. Abbiamo fatto questa scelta nella ferma convinzione che un sindacato che chiede il permesso al datore di lavoro non è un sindacato, è altro.

Come è sancito dall’articolo 39 della Costituzione il Sindacato dei Militari è  libero. Il nostro Statuto e i nostri scopi sono chiaramente improntati a quei fondamentali principi di legalità, democrazia, trasparenza, indipendenza e libertà d’azione, propri di ogni vera Organizzazione sindacale che intende agire nell’interesse dei lavoratori. Sono forse questi i nostri difetti che terrorizzano i vertici dell’Arma?

Ogni giorno sempre più carabinieri si avvicinano e si iscrivono al nostro sindacato quindi se ne facciano una ragione il generale Cinque e tutti quei Carabinieri che hanno costituito le loro associazioni col permesso del datore di lavoro.

Se ne facciano una ragione soprattutto quelli che nell’inviare la nota del Comando Generale ai nostri iscritti, ancora una volta, hanno sperato di potersi accaparrare qualche tessera.

Sappiano, questi personaggi, che i militari, e in particolare i carabinieri, iscritti al nostro sindacato non si lasceranno intimorire da nessun generale né da qualsiasi consiglio non richiesto.

Chi ha scelto di iscriversi al Sindacato dei Militari è consapevole del fatto che la lotta per i diritti, la democrazia e la trasparenza nelle forze armate è, purtroppo, solo all’inizio.

La piena affermazione dei diritti sindacali dei lavoratori militari è una battaglia di civiltà che deve essere combattuta e noi intendiamo combatterla.