Sindacato dei Militari: 6 semplici domande per la Ministra della Difesa.

Roma 5 feb – Oggi 5 febbraio, alle ore 13, le Commissioni Difesa di Camera e Senato ascolteranno la Ministra della difesa Elisabetta Trenta sulla questione della sindacalizzazione dei militari.

Nonostante i roboanti annunci sui social il comportamento tenuto fino ad oggi dalla Ministra, già oggetto di un puntuale atto di significazione, diffida e costituzione in mora, che siamo stati costretti ad inviarle lo scorso 31 gennaio per intimarle di adempiere agli obblighi di informazione della P.A. nei confronti dei militari dipendenti, non ci fa ben sperare per il libero esercizio dei diritti sindacali da parte di militari e per questo motivo suggeriamo ai membri delle Commissioni riunite di porle le seguenti domande, le cui risposte, a nostro avviso, sono doverose da parte di un ministro del sedicente Governo del cambiamento.

1- l’atto di assenso ministeriale, in una visione corretta, democratica e costituzionalmente orientata ai sensi dell’ art 39 Cost, non può essere esteso strumentalmente , oltre il disposto, limitato e riferito ad associazioni e circoli, di cui all’art. 1475 co. 1 – Codice ordinamento militare, sino a ricomprendere anche le nuove Associazioni Professionali ” a carattere sindacale” – libero e diverso dalla R.M.- che rappresentano entità giuridiche, ora nuove e diverse, che non potevano neanche essere ipotizzate nell’anno 2010;

Inoltre l’articolo di cui sopra si riferisce, parallelamente, alla prescrizione di cui all’art. 8) delle Norme di Principio sulla Disciplina Militare;

2- l’ atto di assenso, nella nuova accezione di verifica e tutela delle associazioni professionali a carattere sindacale dei militari, non può essere previsto da una semplice circolare ministeriale, la quale nella gerarchia delle fonti si colloca all’ultimo posto in termini di vincolatività e che vuole, in via preliminare, inibire e dettare i paletti della nuova ed ipotizzata previsione normativa, da doversi stabilire con legge dello Stato, e di cui all’Atto Camera n. 875, ora in discussione in Commissione Difesa Camera; in ogni caso l’ atto di assenso non deve prevedere ulteriori vincoli preliminari degli S.M. di F.A. e del capo di SMD e del Com.te Generale Arma CC;

3- non si possono escludere le aliquote di personale militare, appartenenti alle categorie della riserva e del congedo, atteso che anche nei loro confronti , trova applicazione per i provvedimenti disciplinari di stato, il Codice dell’ordinamento militare (Disciplina), al pari delle categorie del Personale in servizio e dell’ Ausiliaria; non può quindi escludersi la loro possibilità di iscrizione e di rappresentanza nelle Associazioni Professionali Sindacali dei Militari, potendo esprimere interessi ed aspettative rivendicative, oltre che candidature e cariche negli Organi Statutari del Sindacato; si deve chiedere l’ adozione di uno specifico emendamento, in tale senso, alla p.d.l. ora in discussione;

4- chiedere alla Ministra, nell’ottica democratica e di preventivo esame e valutazione, di annullare la Circolare del 18.12.2018, in ordine alla previsione di voler incontrare i Sindacati dopo il loro riconoscimento-assenso, anziché prima, come invece corretto, per esaminare finalità e configurazione statutaria;

5- deve essere censurato l’assenso ministeriale laddove non ha preventivamente indagato sulla soggettività delle figure individuali delle cariche statutarie, ricoperte nei nuovi Sindacati assentiti, da elementi che rivestono cariche nella R.M. ai vari livelli, in violazione del disposto dal Parere del Consiglio di Stato,- Sez. 2a n. 2576/2018 e come evidenziato, in via di propria autotutela, dal COIR-Pastrengo CC nella loro recente dichiarazione;

6- dal combinato disposto dalla sentenza C.C. sopra richiamata e dalle vigenti norme di legge, per la costituzione di un Sindacato di personale Militare, inteso in tutte le sue articolazioni, per l’ organizzazione degli aderenti e per la preparazione di piattaforme rivendicative e per la stipula di contratti, ci si deve riferire-in mancanza della legge attuativa- all’art. 39 Cost. ed alle norme del codice civile in materia di associazioni non riconosciute, art. 36 e segg. c.c. che debbono avere personalità giuridica ed uno statuto a carattere democratico, secondo il principio della cd. “porta aperta”.”