Sindacati Militari: finalmente quelli gialli saranno una realtà sancita dalla legge. Il legislatore s’è piegato ai diktat dei generali

“Al peggio non c’è mai fine.” – così Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari, ha commentato l’approvazione del disegno di legge sulle libertà sindacali per i militari da parte dell’Assemblea del Senato.

“Un testo pessimo già in partenza che alla fine sarà solo da buttare. Eppure sarebbe stato sufficiente, se il legislatore fosse stato capace, assoggettare il personale militare alle stesse regole della legge 121/81 di cui fin dal 1981 fruiscono liberamente gli appartenenti alle forze di polizia a ordinamento civile. Sarebbe stata una svolta storica, un atto indispensabile per rimettere le forze armate, l’Arma dei carabinieri e il Corpo della guardia di finanza al servizio della collettività.

Il legislatore ha invece preferito la via più comoda: forte con i deboli e debole con i forti. Dotato di una evidente scarsissima conoscenza del mondo sindacale e di quello militare ha preferito cedere alle pressanti richieste dei vertici militari che nel corso delle audizioni li hanno terrorizzati paventando una inesistente pericolosa deriva sindacale.

In queste ore leggiamo le dichiarazioni di numerosi parlamentari che incoscientemente, senza alcun pudore, si autoincensano per l’importante risultato raggiunto. A questi diciamo: “Bravi, finalmente in Italia i sindacati gialli saranno una realtà sancita da una legge dello Stato.”