Marina Militare, Sindacato dei Militari: sul caso dei tre ufficiali pessimo esempio. Guerini intervenga immediatamente
In merito alle notizie di stampa sulle irregolarità che hanno caratterizzato la vicenda relativa ai tre ufficiali della Marina Militare la cui partecipazione al concorso per la nomina a guardiamarina, svoltosi nel 2001, fu annullata dal Consiglio di Stato nel gennaio del 2017, dopo un lungo iter giudiziario, questa Organizzazione sindacale fin dalla sua costituzione, avvenuta lo scorso 1 dicembre 2018, al fine di tutelare il proprio iscritto, luogotenente in congedo Michele Daloiso, ha rappresentato il problema al Ministro della difesa Elisabetta Trenta e al Direttore Generale della Direzione Generale del Personale Militare senza, tuttavia, nonostante la gravità dei fatti, ricevere alcuna risposta.
Alla luce dei silenzi che l’amministrazione militare ha opposto alle nostre legittime domande, nel mese di marzo del 2019, a seguito dell’emanazione di un decreto ministeriale, abbiamo presentato un denuncia alla Procura della Repubblica di Roma.
La denuncia, assegnata al Sostituto Procuratore dott.ssa Luigia Spinelli, per le ipotesi di reato previste e punite dagli articolo 323 e 479 c.p., era scaturita dall’emanazione del Decreto Ministeriale n. 1 emanato dall’allora Ministro Trenta il 29 gennaio 2019. L’atto in questione a nostro avviso non dava completa e corretta esecuzione della citata sentenza in quanto si limitava ad annullare solo gli atti con cui i tre militari furono nominati ufficiali e non, invece, gli atti della loro partecipazione al concorso come disposto dai giudici. In tale modo l’amministrazione aveva riconosciuto il servizio prestato dai tre militari come ufficiali della Marina Militare come “servizio di fatto”. Inoltre, nell’atto vergato dalla Trenta si affermava falsamente, perché i giudici con la sentenza avevano disposto altro, che “sono stati annullati gli atti di ammissione al citato concorso di DALOISO Michele”.
Dopo la nostra denuncia quel decreto ministeriale n. 1 fu annullato in autotutela ma quello che fu emanato dalla stessa ministra nel successivo mese di aprile non diede ugualmente esecuzione alla decisione dei Giudici amministrativi e per questo motivo Il Daloiso è stato costretto a rivolgersi nuovamente alla magistratura.
Sono passati oltre tre anni dalla pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato (7/20127) e il comportamento dell’amministrazione sulla vicenda è stato, ed è, semplicemente disgustoso. I tre militari indossano ancora il grado da ufficiale e recentemente sono stati anche promossi. Tutto ciò è inaccettabile e se il Ministro Guerini non interverrà immediatamente per ripristinare la legalità allora sarà chiaramente evidente il suo altissimo senso dello Stato.