Marina Militare, acque destinate all’uso umano, Comellini (Sindacato dei Militari): contro di me Capo di stato maggiore formulò accuse infondate, ora voglio giustizia

“Lunedì 16 dicembre alle ore 9,30 davanti all’aula 7 (collegiale penale), palazzina A, del Tribunale Ordinario di Roma, prima dell’inizio dell’udienza del processo per i depistaggi nelle indagini per la morte di Stefano Cucchi che mi vede costituenda parte civile, assieme all’avvocato Giulio Murano del Foro di Roma, illustrerò agli organi di stampa le ragioni della presentazione di una formale denuncia contro i vertici della Marina Militare. Nell’occasione consegnerò ai giornalisti intervenuti copia della documentazione oggetto della mia richiesta di giustizia.

Il 30 luglio 2018 il Capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, ritenne di dovermi querelare e mi accusò di aver leso il prestigio e l’onore della Marina Militare e di aver procurato un ingiustificato allarme tra il personale militare e i loro familiari, in relazione all’appello che il precedente 7 maggio rivolsi al personale degli equipaggi delle navi militari e in particolare a quello della Nave Zeffiro (https://www.partitodirittimilitari.it/?p=455), invitandolo a pretendere dal Comandante, datore di lavoro, i risultati delle analisi delle acque destinate all’uso umano.

Il 4 novembre scorso le accuse nei miei confronti sono state definitivamente archiviate dal Gip presso il Tribunale di Roma su richiesta del Sostituto Procuratore, dott. Carlo Villani. Per questa ragione il 16 dicembre depositerò, presso gli uffici della Procura di Roma, una denuncia nei confronti dell’ammiraglio Valter Girardelli e dell’Ammiraglio Sabino Imperscrutabile, rispettivamente Capo di stato maggiore p.t. e Capo ufficio affari giuridici p.t della Marina Militare, con la quale chiederò per entrambi la punizione prevista dalla legge per il reato di calunnia e quanto altro vorrà ravvisare l’autorità giudiziaria.

La questione della salubrità delle acque destinate all’uso umano a bordo delle navi della Marina Militare è una battaglia per la tutela della salute dei marinai che combatto senza sosta e con determinazione a fianco del maresciallo infermiere Emiliano Boi fin da quando quest’ultimo, inascoltato dai propri superiori e abbandonato dagli organi della rappresentanza militare, mi chiese aiuto per assicurare a tutti i suoi colleghi quella doverosa e irrinunciabile tutela della salute attraverso i controlli delle acque destinate all’uso umano che la legge ha previsto fin dal 2001.

Sono stato ingiustamente accusato e denunciato. Ora voglio giustizia.”

Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari