Libia, Comellini (Sindacato dei Militari): le nostre sono “Forze disarmate”. Guerini sia realista ed eviti ogni coinvolgimento militare

Più che “Forze armate” le nostre sono “Forze disarmate.

Le Forze armate italiane soffrono di un cronico invecchiamento del personale e di una pericolosa carenza di addestramento, di mezzi e armamenti efficienti, tali da comprometterne ogni possibile impiego che vada oltre quelli attualmente in corso di svolgimento nelle missioni cosiddette di pace.

Nei mesi scorsi non sono mancati gli appelli dei vertici militari tesi ad evidenziare il pessimo stato in cui versano le nostre Forze armate e ciò dovrebbe far riflettere il Ministro della difesa, Lorenzo Guerini, a cui basterebbe farsi un giro per le caserme e gli aeroporti per rendersi conto del pessimo stato di salute delle nostre Forze armate dopo decenni di politiche dissennate e prive di ogni minima programmazione.

Per questi motivi, coinvolgere i nostri militari in una guerra in Libia o in Iraq o in altre zone del Medio Oriente, perché di guerra si tratterebbe ancorché l’ipocrisia europea la definirebbe ancora una volta “missione di pace”, potrebbe avere conseguenze devastanti dal punto di vista delle perdite di vite umane.

Non mi soffermo sulla continua violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione a cui siamo costretti ad assistere ogni volta che viene autorizzata o rinnovata una delle tante missioni di finta pace in zone di guerra perché, ormai, mi sembra inutile continuare a parlare ai sordi ma ritengo sia venuto il momento di riportare in Italia tutti i nostri militari che sono impiegati all’estero.