Legge di bilancio 2019, Sindacato dei Militari: Governo del cambiamento? M5S, sono più uguali degli altri. Registriamo crescente malcontento tra la base dei militari, speriamo che il mandato della Trenta finisca in fretta
Roma 29 dic – “L’approvazione della Legge di bilancio 2019 è ormai da considerarsi un fatto scontato, salvo sorprese dell’ultimo momento che dovessero inaspettatamente arrivare dal Colle. Per questo motivo possiamo senza più alcun dubbio affermare che ogni buon proposito dell’annunciato Governo del cambiamento s’è infranto sugli scogli dell’incoerenza e dell’incapacità. In poche parole l’attuale Governo è più uguale degli altri che l’hanno preceduto.
Per quanto ci interessa, cioè le questioni della Difesa, non possiamo restare immobili difronte al crescente malcontento del personale militare dei ruoli non direttivi e non dirigenti che, a meno di un miracolo dell’ultima ora, continueranno a pagare l’inaccettabile prosecuzione di strategie e azioni politiche che fanno della Trenta un ministro più uguale degli altri, in linea col sempre più abusato: “se la truppa si lamenta basta aumentare gli stipendi ai generali”.
Per questo motivo, nella speranza che questi possano essere gli ultimi auguri che gli rivolgiamo, in quanto vertice politico della Difesa, augurandoci di poter indirizzare quelli della prossime festività pasquali a qualsiasi altro personaggio, purché capace e libero da ogni possibile condizionamento gerarchico funzionale e familiare, alla ministra Trenta inviamo i nostri migliori auguri.
Auguri alla ministra Trenta perché come come i suoi predecessori s’è genuflessa davanti a Santo Marcianò e al suo esercito di cappellani militari salvandone ancora una volta tutti i vantaggi e privilegi: gradi da generale e soldi. Tanti soldi, oltre 9,45 milioni di euro che pagheranno i contribuenti, alla faccia dei buoni propositi di povertà e sincera carità cristiana inutilmente professati dal quel tal Francesco.
Auguri alla Trenta perché ha difeso con tutte le sue forze gli interessi economici della casta dei dirigenti e dei generali evitando di tagliare, ad esempio, l’ausiliaria che nel 2019 costerà circa 400 milioni di euro.
Auguri alla Trenta che aveva promesso i diritti sindacali ma poi ha preferito tenersi i Cocer e tutta la rappresentanza militare che anche nel 2019 costerà ai contribuenti oltre 4,5 milioni di euro.
Auguri alla Trenta che alla truppa ha regalato panettoni mentre ai dirigenti nelle legge di bilancio fa trovare un altro regalo da 19 milioni di euro.
Auguri alla Trenta che, nonostante la sua strenua resistenza di facciata ai diktat dei generali e dei vertici pentastellati, dovrà (rectius potrà) utilizzare i militari come tappabuchi, manovalanza indispensabile per mettere una toppa all’incapacità e agli errori della giunta capitolina qualora la Sindaca Raggi sarà tanto coraggiosa da dichiarare lo stato d’emergenza per le storiche buche di Roma Capitale.
Auguri alla Trenta che invece di tagliare le spese militari per gli armamenti e le missioni di guerra all’estero si giustifica dicendo che ci guadagniamo in sicurezza interna.
Auguri alla Trenta che nonostante tutto è riuscita a farci rimpiangere perfino i suoi predecessori perché quelli, almeno, tra i tanti disastri che hanno combinato nell’ambito della Difesa, ogni tanto riuscivano ad ascoltare e mettere in atto qualcuno dei nostri buoni consigli, come il taglio degli F35 o l’introduzione del c.d. “moltiplicatore”, l’incremento del montante individuale dei contributi ai fini del computo della pensione.
Auguri Elisabetta Trenta, ministro del tutto e il contrario di tutto, sperando che tu abbia modo di riflettere e il tuo mandato finisca in fretta.
Luca Marco Comellini – Grazioso Salvatore Cosentino