Il caso delle Crocerossine
Il Ministero della Difesa continua a tollerare l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie. Dopo il caso degli infermieri militari non iscritti all’Ordine arriva quello delle Crocerossine senza titoli abilitanti.
E’ di queste ore la notizia che nel Policlinico militare ( Celio) alcune appartenenti al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana effettuino attività infermieristica, anche sotto la supervisione di personale medico, senza la necessaria formazione accademica e senza la relativa iscrizione all’albo degli esercenti la professione sanitaria. Questo non vale per tutto il personale in quanto a nostra conoscenza esiste anche il fenomeno delle Crocerossine arruolate secondo la procedura dettata dall’articolo 1737 del D.Lvo n. 66 del 2010 ma anche la riserva contenuta nello stesso testo normativo, che consentiva la prestazione infermieristica al personale iscritto nei ruoli delle Infermiere Volontarie Cri purché in installazioni militari ed in situazione di emergenza deve intendersi superata dalle norme, più recenti, contenute dalla Legge numero 3 del 2018 anche detta “Legge Lorenzin”.
Al Sindacato dei Militari interessa principalmente tutelare la sicurezza del personale sottoposto alle cure di chi non sia formalmente titolato a farlo ma anche garantire il personale militare ed ausiliario da possibili abusi e condizioni di illegalità che, oltre ad un eventuale sanzione amministrativa ed al risarcimento dei danni, possono comportare una pesante responsabilità penale, come noto assolutamente personale.
Ci stiamo adoperando fin dalla nostra costituzione per garantire il rispetto e l’osservanza delle Leggi dello Stato che in quanto Militari ci siamo obbligati ad osservare. Per questa ragione abbiamo già provveduto a segnalare alle Procure competenti le anomalie riscontrate e conseguentemente, visto il perdurante silenzio della Ministra Elisabetta Trenta, invitiamo il Ministro della Salute Giulia Grillo ad intervenire con la massima urgenza per quanto di sua competenza e chiunque non sia in possesso delle prescritte abilitazioni professionali ad astenersi con effetto immediato da pratiche di tipo sanitario ed infermieristico.
Dichiarazione di Luca Marco Comellini, segretario generale del Sindacato dei Militari