Green Pass, Difesa, mense di servizio, Comellini, (Sindacato dei Militari): una scelta irrazionale che rischia di compromettere le attività della Difesa
Il premier Draghi e ministro Guerini dovrebbero spiegarci come potranno fruire del pasto di servizio i militari che hanno scelto di non vaccinarsi? Lo domando perché stando a quanto stabilito dall’ultimo decreto legge del Governo, a partire dal prossimo 6 agosto, questi militari senza il Green Pass non potranno più accedere nei locali chiusi dove viene effettuata la ristorazione, quindi anche nelle mense di servizio. Cosa faranno, metteranno dei tavoli all’aperto, fuori della porta delle mense, con tanto di ombrelloni colorati e una bella recinzione con su scritto “area riservata ai non vaccinati”?
Senza entrare nel merito della dubbia legittimità della scelta del Governo, credo che il provvedimento sia irrazionale e non troverà facile applicazione nelle caserme e negli aeroporti militari perché si correrebbe il rischio di incidere negativamente sulle attività operative della Difesa.
Infatti, la consumazione del pasto è ancora troppo spesso, seppure impropriamente, considerata un obbligo di servizio ed è rigorosamente disciplinata da norme e regolamenti interni la cui violazione può dar luogo a delle contestazioni disciplinari.
Quando si fanno delle scelte che incidono sulla vita dei cittadini, e a maggior ragione nei confronti di quelli, come i militari, i cui diritti sono ancora pressoché inesistenti, gli “esperti” e i “migliori” che ancora ostinatamente pretendono di governare il paese dovrebbero considerarne tutti gli aspetti e valutarne tutte le conseguenze possibili, anche quelle ritenute irrilevanti ma che poi potrebbero rivelarsi estremamentee pericolose.
Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari