Green Pass, Difesa, Comellini (Sindacato dei Militari): pronti a denunciare chiunque calpesterà i diritti e la dignità dei nostri iscritti
È un tragicomico balletto quello che stanno facendo i vertici militari riguardo alla questione dell’accesso alle mense di servizio riservato unicamente ai possessori del certificato verde targato Draghi. Tutto questo girotondo – e non vogliamo definirlo in altro modo per non scadere nel turpiloquio – di sali, scendi, di fuori e dentro, di tu sì e tu no, sta ridicolizzando questioni serissime.
Non è ammissibile questo comportamento che non tiene in nessun conto la dignità umana dei cittadini in divisa.
Spieghino questi illuminati generali se il marinaio Tizio, privo del green pass da domani verrà messo a mangiare il suo pasto appeso fuori dalla nave come un appestato o se il militare impiegato in strade sicure o nelle missioni all’estero dovrà consumare il suo pasto sui gradini della mensa come sono stati costretti a fare e fanno molti poliziotti.
Ci spieghino questi illuminati, pronti ad accettare ogni idiozia partorita dalla mente dei tanti prezzolati consulenti e commissari governativi, come pretendono di garantire l’efficienza delle istituzioni militari se poi, con improvvise e repentine giravolte, si prestano a compiere qualsiasi cosa pur di soddisfare le perverse fantasie di un governo che non si sta facendo alcuno scrupolo nel calpestare la dignità di migliaia di lavoratori, nella dichiarata speranza di costringerli a sottoporsi a una vaccinazione non obbligatoria senza però assumersi la responsabilità per gli eventuali danni in caso di insorgenza di non escludibili effetti collaterali.
È bastato poco al responsabile della Task Force Covid 19, generale di divisione Massimo Biagini, per cambiare idea e assecondare il diktat del Governo. Eppure, solo lo scorso 12 agosto, lo stesso generale aveva firmato la disposizione che prevedeva una chiarissima deroga per l’accesso alle mense di servizio per il personale sprovvisto di Green pass già prevista dall’articolo 27, comma 4, D.P.C.M. 2 marzo 2021.
Forse agli illuminati vertici della gerarchia militare sfugge che coloro ai quali da oggi sarà impedito di accedere alla mensa di servizio per consumare il proprio pasto in modo dignitoso sono gli stessi che lavorano gomito a gomito con quelli che invece posseggono la tessera verde. Sfugge a siffatti illuminati che il possessore della “tessera Draghi” al termine del suo servizio utilizzerà gli stessi mezzi pubblici per tornarsene a casa insieme a migliaia di persone che invece ne sono sprovviste. Sfugge a siffatte intellighenzie che l’amministrazione ha l’obbligo di garantire il pasto secondo delle precise regole rinvenibile nei contratti di lavoro e di appalto per la gestione delle mense e che i primi ad essere colpiti da inevitabili inefficienze saranno proprio quei servizi a carattere continuativo che prevedono l’impiego del personale in turni di servizio, anche questi disciplinati da precise regole anche di natura contrattuale.
A tutti i politici, ai membri del Governo e ai generali che oggi giustificano questi provvedimenti discriminatori come necessari per assicurare la sicurezza nei luoghi di lavoro chiedo di farsi un giro per le caserme, gli aeroporti e tutti gli uffici dell’amministrazione militare per constatare come siano drammatiche le condizioni di lavoro degli appartenenti alle Forze armate, all’Arma dei carabinieri e ai Corpi della guardia di finanza e delle Capitanerie di porto, costretti in ambienti dove i livelli di rischio per la loro sicurezza e la loro salute sono troppo spesso rimessi alle valutazioni di opportunità del capo di turno o della prospettiva di carriera di qualcuno.
Infine, e per concludere, non ci resta che invitare il generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa a ritirare con effetto immediato la disposizione che impedisce l’accesso alle mense di servizio e agli altri luoghi di servizio, come le palestre e le piscine, a coloro che non posseggono il green pass perché, per libera scelta, non si sono sottoposti ad una vaccinazione non obbligatoria come testimonia anche l’OMS.
Diversamente da domani non esiteremo a denunciare chiunque impedirà ai nostri iscritti, e non solo, il libero accesso alla mensa di servizio cosi come a tutti gli altri luoghi adibiti al servizio, con le stesse modalità, doveri e diritti, riservati a coloro che hanno il green pass per loro scelta, perché il nodo gordiano è la libera scelta di ogni cittadino di aderire o meno alle disposizioni governative in tema di scelte sanitarie. Questa è democrazia!