Esercito, Reggimento Nizza Cavalleria, acque potabili, Comellini (Sindacato dei Militari): non sia messa a rischio la salute dei lavoratori militari e civili
“Il corretto campionamento delle acque destinate al consumo umano garantisce la certezza del risultato e serve a tutelare la salute dei cittadini.
Lasciare aperti i rubinetti delle utenze idriche affinché l’acqua scorra liberamente per ore ed ore prima di effettuare il prelievo del campione da sottoporre ad analisi destinate a stabilirne la conformità all’uso umano significa non avere certezza del risultato e quindi, conseguentemente, si esporrebbero gli utenti, lavoratori civili e militari, al rischio di poter contrarre patologie derivanti da possibili contaminazioni chimiche o batteriologiche.
Questo è quanto sarebbe avvenuto ieri ed oggi all’interno della caserma Valentino Babini di Bellinzago Novarese, sede del Reggimento Nizza Cavalleria dove in prossimità di alcune utenze idriche, utilizzate dal personale, sarebbe stato rinvenuto un singolare avviso dove sarebbe scritto a chiare lettere, oltre al nome e grado del Capo Ufficio Logistico del Reggimento, “LASCIARE SCORRERE L’ACQUA PER IL CONTROLLO PERIODICO – DALLE ORE 13:00 ALLE 15:30 DEL 14/02/2024; DALLE ORE 08:30 DEL 15/02/2024 FINO A PRELIEVO EFFETTUATO. SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE”.
Tutto ciò è semplicemente incredibile!
Esporre il personale militare e civile che vive e lavora in quella caserma al rischio di usare acqua non potabile e non conforme alle disposizioni di legge e quindi esporlo al rischio di poter contrarre patologie anche gravi è un comportamento che deve essere necessariamente e immediatamente fermato e sanzionato senza se e senza ma.
Il Comandante del Reggimento e il Capo di stato maggiore dell’Esercito intervengano immediatamente.
Nel frattempo noi procederemo ad informare le competenti autorità giudiziarie affinché valutino i fatti per gli aspetti di propria competenza.
L’obbligo di tutelare la salute dei propri dipendenti, civili o militari che siano, è uno dei principali aspetti dell’attività del datore di lavoro e della sua azione di comando che, in questo caso, stando alle informazioni e alle inequivocabili immagini che ci sono state fatte pervenire, appare sciatta se non contraria alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla tutela della salute dei lavoratori recati dai decreti legislativi 81/2008 e 13/2023.
I sindacati, quelli iscritti all’albo ministeriale e il Cocer Sez. Esercito, hanno qualcosa da dire in merito oppure la tutela della salute dei loro colleghi non li riguarda?”
Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari
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