Difesa, green pass, Comellini: i militari non devono pagarsi i test rapidi per utilizzare i mezzi pubblici per ragioni di servizio
Lo Stato Maggiore della Difesa sul green pass ha poche idee e molto confuse ma arrivare a costringere i militari a pagarsi i test per eseguire un ordine potrebbe costituire un abuso d’ufficio.
Con una disposizione dello scorso 8 settembre il generale Giovanni Cataldo, capo della Task Force Covid 19 dello Stato Maggiore della Difesa, ha reso noto che il personale militare sprovvisto del certificato verde, quando è comandato a svolgere servizio fuori della propria sede e deve necessariamente utilizzare i mezzi di trasporto pubblici per i quali è richiesto il green pass deve farsi carico degli oneri per effettuare il test molecolare o antigenico necessari per poterlo ottenere.
Mi permetto di ricordare all’illuminato generale che se è vero che il militare deve eseguire gli ordini che gli vengono impartiti è anche vero che l’amministrazione deve mettergli a disposizione tutti i mezzi e le risorse necessari affinché questo possa eseguire l’ordine ricevuto. Quindi compresi anche i test per ottenere il famigerato green pass.
Per questo motivo sento il dovere civico e morale di invitare l’oltre 30 percento dei militari sprovvisti della tessera verde Covid 19 a segnalare alle autorità giudiziarie e alla nostra organizzazione sindacale ogni abuso che dovesse essere compiuto nei loro confronti, sia durante la normale attività di servizio sia, e a maggior ragione, quando sono comandati a prestare servizio fuori dell’ordinaria sede di lavoro.
Lo dichiara Luca Marco Comellini, segretario generale del Sindacato dei Militari