Difesa, esercizio abusivo della professione sanitaria, Comellini (Sindacato dei Militari): Procuratore Prestipino, non v’è chi non veda. Archiviazione inaccettabile in uno Stato di diritto. Ci rivolgeremo alla Procura di Perugia e CSM
Il Sindacato dei Militari nel mese di marzo del 2019 ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la presenza presso le strutture sanitarie delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri di personale militare infermiere esercente la professione sanitaria non iscritto all’Albo professionale, in violazione della legge 3/2018 e quindi dell’articolo 348 c.p.
Nei mesi scorsi, nel pieno dell’emergenza sanitaria Covid-19, le Direzioni di Sanità delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri hanno pacificamente ammesso l’esistenza di numerosi infermieri militari non iscritti all’Albo professionale come prevede espressamente la legge 3/2018 e pertanto al fine di evitare la commissione del reato di esercizio abusivo della professione li hanno invitati a regolarizzare la loro posizione.
Nonostante ciò, prima la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma attraverso l’azione del Sostituto Procuratore, Dott.ssa Antonella Nespola, e poi del Giudice delle indagini preliminari, dott. Livio Sabatini, hanno ritenuto infondata la nostra denuncia chiedendone e disponendone l’archiviazione, ancorché dagli atti dell’indagine fosse già emerso chiaramente che, solo nell’ambito delle Marina Militare, gli infermieri militari non iscritti all’albo professionale fossero circa 340 su un totale di 460.
Lo scorso 6 luglio, a seguito della motivata richiesta di riapertura delle indagini, presentata dal consulente legale del Sindacato dei Militari, Avvocato Giulio Murano, la dott.ssa Nespola ha ritenuto ancora una volta di non dover procedere oltre.
Riteniamo totalmente fuori luogo la decisione del Sostituto Procuratore dott.ssa Antonella Nespola e per questa ragione abbiamo dato ampio mandato all’avvocato Murano per denunciare l’accaduto nelle sedi che riterrà opportune, non escluso il Consiglio Superiore della Magistratura.
Auspichiamo un rapido intervento del Procuratore, dott. Michele Prestipino, affinché, come abbiamo chiesto ai sensi dell’articolo 414 cpp, siano svolte le nuove e più accurate indagini e, ove occorra, venga esercitata l’azione penale nei confronti di coloro che hanno esercitato abusivamente la professione sanitaria e, a maggior ragione, verso chi consapevolmente ne ha determinato l’impiego in violazione della legge.