Difesa, Comellini (Sindacato dei Militari): no al più becero militarismo, no all’avanzata del regime dei colonnelli. Mattarella intervenga e spieghi ai vertici militari i fondamenti della Costituzione
In occasione delle audizioni svolte dalle Commissioni Difesa riunite (Camera e Senato), nell’ambito della discussione delle proposte di legge sull’esercizio dei diritti sindacali da parte dei militari, i vertici militari non hanno perso l’occasione per mettere in mostra tutta la loro contrarietà all’attuazione di quei diritti sindacali che la Costituzione riconosce anche ai cittadini in divisa.
Le immagini delle audizioni ci hanno permesso di assistere e ascoltare l’indecoroso, se non addirittura vergognoso, intervento che i vertici delle forze armate hanno offerto senza alcun pudore agli italiani e al mondo intero e di quello, altrettanto disdicevole, di una classe politica ormai incapace di decidere autonomamente, ossequiosa e intimorita dal luccichio di medagliette, fronzoli e pennacchi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in quanto Capo supremo delle forze armate, dovrebbe immediatamente intervenire e, prima che sia troppo tardi, ricordare ai quei quattro generali e ammiragli che si sono eretti a difensori del più becero militarismo che la Costituzione non è, e non sarà mai, vittima della loro arroganza.
La difesa dello Stato, delle libere istituzioni, della Costituzione e delle leggi non possono essere lasciate nelle mani di una pletora di individui che nell’esercizio dei diritti, e in particolare di quelli sindacali, vedono solo un pericoloso nemico da abbattere.
Respingiamo con la forza della ragione e della legalità delle nostre azioni le dichiarazioni che i vertici militari hanno fatto davanti alle Commissioni parlamentari e rivendichiamo, ove occorra con la medesima forza, il pieno diritto di rappresentanza sindacale nelle forme e secondo il dettato dell’articolo 39 della Costituzione.