Difesa, AstraZeneca, Comellini (Sindacato dei Militari): nessuna tutela per i militari under 60. Figliuolo eviti di dare numeri e scadenze che poi dovrà correggere
L’Ispettorato Generale della Sanità militare con una disposizione emanata pochi minuti dopo le 13:00 ha ordinato la prosecuzione della campagna vaccinale della Difesa che riguarda il personale militare. Il tenore della nota è perentorio: “la campagna vaccinale della Difesa dovrà proseguire senza alcuna interruzione”. L’unica raccomandazione impartita dal generale Nicola Sebastiani è quella di porre massima attenzione nella compilazione del “Consenso informato”.
Vorremmo capire se il vaccino Astrazeneca verrà somministrato solo ai militari over 60, cioè solo ai generali, oppure anche a chi non ha raggiunto questa soglia anagrafica di sicurezza raccomandata dal Ministero della Salute. Nella seconda ipotesi è chiaro che il personale militare è considerato a tutti gli effetti un numero di matricola da annotare nei registri di quella che appare evidente essere una sperimentazione di massa.
Come al solito i militari sono considerati dei cittadini di serie “B” e per questa ragione alcuni ritengono di potergli sottrarre anche i più elementari diritti come quello sancito dall’articolo 32 della Costituzione per questa ragione il Sindacato dei Militari, con i suoi legali, Avv. Giulio Murano e Piero Santantonio, è pronto a difendere nelle sedi opportune il diritto alla salute e la libertà di scelta delle cure di tutti i militari nei cui confronti l’amministrazione militare dovesse compiere atti contrari alla legge e alla Costituzione.
Abbiamo letto anche le dichiarazioni del generale Figliuolo e, come abbiamo a buon ragione già fatto alcuni giorni fa, gli consigliamo ancora una volta di evitare di dare numeri e scadenze per rassicurarsi sul raggiungimento dei suoi obiettivi per la sua campagna vaccinale – almeno poi non sarà costretto a correggersi – e, inoltre, lo invitiamo a vigilare con maggiore attenzione sull’impiego del personale sanitario militare (infermieri, ols, ots) a sua disposizione e sui titoli da questi posseduti, necessari per esercitare la professione sanitaria.