Comellini (Sindacato dei Militari): ringrazio il Cocer per aver sostenuto la mia proposta sulla sindacalizzazione. Parlamentari trovino il coraggio per essere ricordati per aver restituito dignità e diritti ai militari
Ieri, 13 febbraio, nel corso dell’audizione che si è svolta presso le Commissioni Difesa di Camera e Senato in merito alla discussione dei disegni di legge sulla sindacalizzazione dei militari, il Cocer ha sostenuto con forza la mia proposta di applicare ai militari le stesse regole sindacali in vigore fin dal 1981 per il personale della Polizia di Stato.
Gli interventi dei delegati del Cocer, sfondati del superfluo e delle frasi di circostanza, hanno fatto emergere chiaramente due aspetti della questione sottoposta all’esame delle Commissioni che meritano particolare attenzione nella prosecuzione dell’iter parlamentare delle proposte di legge in discussione. Il primo, decisamente di basso livello, riguarda l’immancabile richiesta dei membri del Cocer di poter restare in carica il più a lungo possibile in ragione di una non meglio chiarita esigenza di dover insegnare alle nascenti organizzazioni sindacali a rappresentare il personale, il secondo, invece di fondamentale importanza, riguarda il sistema sindacale da dare ai militari che adesso, anche secondo i coceristi, deve essere uguale a quello che fin dal 1981 è in vigore per il personale della Polizia di Stato.
Riguardo alla prima questione occorre ricordare che i delegati della rappresentanza militare a livello d i ciascun delegato di beneficiare giornalmente di una indennità di missione che con il sistema forfettario è di 110 euro esentasse, un trattamento economico che i vertici hanno voluto riservare ai soli delegati del Cocer e ciò può facilmente spiegare la loro richiesta di restare in carica il più a lungo possibile. L’altra invece è stata una vera e propria sorpresa perché il delegati del Cocer, nonostante le critiche anche aspre ma sempre corrette e puntuali che non ho mai fatto mancare nei loro confronti, hanno voluto sostenere con forza la proposta di buon senso che fin dal 2010 cerco personalmente di far comprendere ad un Parlamento oggettivamente distratto: applicare anche nei confronti dei militari le disposizioni che disciplinano l’esercizio del diritto sindacale da parte degli appartenenti della Polizia di Stato, articolo 82 e seguenti della Legge 121/81.
Con una sistema di rappresentanza militare che volge al termine è naturale che adesso anche i delegati del Cocer dichiarino apertamente la loro nuova vocazione sindacale e quindi, per la prima volta dopo tanti anni, scopro che le mie rivendicazioni sindacali non sono rimaste in ascoltate. Inaspettatamente, mi vedo costretto pure a doverli ringraziare ma è una cosa che con la massima soddisfazione perché, all’unanimità hanno chiaramente dichiarato che l’unica via da percorrere è quella da me indicata oltre 8 anni fa e scritta nero su bianco in uno specifico ddl presentato dal Radicale Maurizio Turco nell’aprile del 2010.
Quindi, se per un verso devo ringraziare tutti delegati del Cocer per il sostengo che col loro intervento hanno voluto dare alla mia iniziativa di buon senso, dall’altro non posso non ricordargli che è giunto il momento che si facciano da parte. Non solo perché noi del Sindacato dei Militari non abbiamo nulla da imparare da loro, né loro possono insegnarci alcunché su come tutelare concretamente gli interessi del personale militare ma anche e soprattutto perché, già da domani stesso, i parlamentari delle Commissioni Difesa riunite, se dovessero riuscire a trovare il coraggio per poter essere ricordati nella storia di questo paese per essere riusciti a restituire dignità e diritti ai militari, allora potrebbero anche concludere la discussione sulla sindacalizzazione dei militari e far approdare velocemente in Aula un testo di disegno di legge che estenda ai militari il contenuto sostanziale delle disposizioni di cui agli articoli 82, 83, e seguenti, della legge 1 aprile 1981, n. 121.”