Ausiliaria, Trenta o Raggi spieghino ai cittadini se pagano 400 milioni per dare un posto e uno stipendio aggiuntivo a 5 generali in pensione?

Da notizie di stampa i cittadini romani hanno appreso che 5 generali in ausiliaria verranno impiegati presso il Comune di Roma guidato dalla sindaca grillina Virginia Raggi e che questi, “oltre al trattamento di pensione che già percepiscono dalla Difesa, andranno a prendere un 25 per cento in più, erogato dal Comune” e ciò nonostante sul sito web della difesa sia scritto a chiare lettere: “Grazie all’iniziativa promossa dal Ministro Trenta le pubbliche amministrazioni, Comuni/Province di riferimento, potranno chiedere alla Difesa se ci sono tra le Forze armate professionisti in ausiliaria, come ad esempio medici, ingegneri, biologi, residenti presso il Comune stesso e chiamarli in supporto dell’amministrazione per i 5 anni previsti senza alcun costo aggiuntivo.”

Come è noto, ormai io in quasi totale solitudine lo ripeto da anni, l’ausiliaria è un costosissimo privilegio che va cancellato e i parlamentari grillini della scorsa legislatura lo avevano ben compreso tant’è che lo stesso Luigi Di Maio lo aveva scritto a chiare lettere nel suo programma elettorale per dimenticarsene già all’indomani delle elezioni. Per rinfrescare la memoria ai più distratti, ai grillini e alla Ministra Trenta, che va comunque ammirata per la tenacia con cui insiste nel propagandare a destra e manca sui social la questione nella speranza di invogliare i comuni a fare domanda per richiamare i pensionati militari in ausiliaria, senza però aver mai fornito i numeri di quelli effettivamente richiesti dalle varie amministrazioni, appare opportuno ricordare che questi pensionati militari durante la permanenza in ausiliaria oltre alla pensione maturata sulla base dell’anzianità di servizio e degli assegni pensionabili al momento della cessazione dal servizio permanente hanno diritto alla corresponsione dell’indennità di ausiliaria il cui importo è pari al 50% della differenza tra il trattamento economico spettanti al pari grado in servizio di pari anzianità e la pensione dall’interessato. L’indennità viene aggiornata ogni volta in cui, per effetto di leggi o contratti, lo stipendio del parigrado in servizio viene aumentato. È computata anche sulla 13^ mensilità ed è riversibile nel caso di decesso avvenuto in tale posizione. In altre parole l’indennità di ausiliaria è un meccanismo di indicizzazione, cioè di adeguamento del trattamento economico pensionistico alla retribuzione del pari grado in servizio. Al termine dei 5 anni il militare ha diritto alla riliquidazione del trattamento pensionistico tenendo conto, ai fini della determinazione dell’anzianità complessiva, anche del periodo trascorso in ausiliaria.
Questo ingiustificato privilegio che la Ministra della difesa non ha voluto eliminare nonostante le tante promesse elettorali, non è l’unica questione passata nel dimenticatoio, costa ai contribuenti circa 400 milioni per il solo 2019, ancorché il precedente governo, nel 2017, forse ricordandosi dei buoni consigli che gli avevo dato qualche anno prima durante una partecipata conferenza fatta insieme all’amico Roberto Giachetti, introdusse il c.d. moltiplicatore che consente anche ai militari di beneficiare della rivalutazione di 5 volte del montante contributivo dell’ultimo anno di servizio, come già avveniva per il personale della Polizia di Stato.
Quello che quindi non riesco a comprendere, e che vorrei fosse spiegato, non tanto a me ma soprattutto ai cittadini romani, è l’aspetto economico a carico del Comune di Roma. Insomma, quel 25 percento in più che dovrebbe percepire ciascuno dei 5 generali indicati nell’articolo non sembra essere giustificato da alcuna norma. Inoltre è legittimo domandarsi come mai fra i tanti dirigenti dell’amministrazione Capitolina la Raggi non ne abbia trovati alcuni in grado di occuparsi della formazione del personale, della selezione del personale, della protezione civile e della cyber security, information tecnology o risk and disaster manager.
Quindi, se per un verso il chiarimento della Raggi è oltremodo indispensabile, per l’altro la Ministra Trenta dovrebbe rendere pubblici i risultati, in termini di militari in ausiliaria impiegati dai comuni o da altre amministrazioni, che ha prodotto la genialata del mantenimento dell’ausiliaria a fronte di un costo per i contribuenti di quasi 400 milioni.

Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari