Uranio impoverito, Comellini: presentata petizione “Scanu”, adesso le ministre Trenta e Grillo non hanno più scuse. La sottoscrivano per non rinnegare il lavoro fatto e condiviso anche dal vice premier Di Maio
Che fine ha fatto la proposta di legge per tutelare le vittime dell’uranio impoverito annunciata lo scorso 19 maggio tra rulli di tamburo e squilli di tromba dalle ministre della Difesa e della Salute, Elisabetta Trenta e Giulia Grillo?
È passato più di un mese e mezzo da quell’importante annuncio ma del testo depositato ancora non v’è traccia, nemmeno in Parlamento. Per questo motivo, per facilitare il lavoro alle due laboriose ministre e per eliminare ogni concreta possibilità che a scrivere una proposta di legge così importante per la tutela dei militari siano i soliti generali negazionisti, il Sindacato dei Militari ha deciso di presentare una petizione ai Presidenti del Senato e della Camera, sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati e on. Roberto Fico.
La petizione, presentata ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione, riprende integralmente la proposta di legge “Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la sicurezza sul lavoro e la tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali del personale delle Forze armate”, già depositata lo scorso 23 giugno 2016 dall’on. Gian Piero Scanu.
Il testo, che oggi il Sindacato ha riproposto, senza alcuna modifica, è il frutto del lavoro condiviso da tutti i membri della Commissione di inchiesta “Uranio impoverito” guidata dallo stesso Scanu nel corso della passata legislatura che I militari attendono da troppo tempo. È per questo motivo che il Sindacato dei Militari, da sempre attento alla salute dei militari, auspica una rapidissima approvazione da parte del Parlamento affinché diventi al più presto legge dello Stato.
A tal fine voglio ricordare, ai più smemorati, che il ddl C. 3925 fu sottoscritto anche dall’attuale vice premier Luigi Di Maio e dalla Ministra Giulia Grillo, da Gianluca Rizzo – ora presidente della IV Commissione (Difesa) – e da altri parlamentari del M5S.
Adesso la ministra Trenta, che sulla questione ha sempre dichiarato di avere una particolare attenzione e sensibilità, ma anche la sua collega Grillo, potranno aggiungere le loro firme sotto la mia. Non farlo significherebbe voler rinnegare il prezioso lavoro svolto sulla questione nel corso di tutta la XVII legislatura dal Movimento cinque stelle, non farlo significherebbe giocare con la salute dei militari.
Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari