Sindacato dei Militari, Comellini: la battaglia per i pieni diritti sindacali dei militari finisce in Procura

Dichiarazione di Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari.

Lo scorso 4 giugno mi è stato notificato il decreto con cui il Ministro della Difesa non ha accolto la domanda di assenso per la costituzione il Sindacato dei Militari. Nel decreto, firmato dal Ministro in carica, On. Lorenzo Guerini, si legge “Vista l’istanza presentata dal 1° Maresciallo A.M. cong. Luca Marco Comellini finalizzata a ottenere l’assenso ministeriale alla costituzione dell’Associazione tra militari a carattere sindacale denominata “Sindacato dei Militari (S.M.)”.

Al riguardo rendo noto che né io, nella mia qualità di Segretario Generale, né nessun altro dirigente del Sindacato dei Militari ha mai inviato al Ministro della difesa o all’Amministrazione militare una “istanza” in tal senso. Quanto è affermato nel decreto è palesemente falso. Inoltre, dalla documentazione depositata a corredo della denuncia emerge chiaramente come il decreto in questione non solo è stato costruito attraverso un doloso travisamento dei fatti e dei documenti ma si appalesa anche gravemente diffamatorio in quanto contiene espressioni obiettivamente lesive della reputazione del Sindacato dei Militari a cui si attribuiscono circostanze vere e non vere in un’abile mescolanza volta a conferire all’organizzazione sindacale un’apparenza di illegalità sostenendo allusivamente la non osservanza dei principi di democraticità e di neutralità delle Forze Armate e, cosa assai più grave, di finanziarsi in modo non trasparente e di avere finalità lucrative.

Per questi motivi, lo scorso 3 settembre, ho presentato una denuncia-querela affinché la Procura di Roma proceda nei confronti delle persone che saranno identificate quali responsabili dei fatti su descritti per il reato di cui agli all’art. 479 c.p. e/o qualsiasi altro che sarà ritenuto configurabile.

I gravi fatti che ho denunciato e le modalità con cui sono verificati rappresentano un serio pericolo per la stabilità democratica e la coesione interna della compagine militare. Ho piena fiducia nell’autorità giudiziaria ma nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso ritengo sia necessaria, se non urgente, una riflessione sull’opportunità che l’on. Guerini continui a fare il Ministro della difesa e ciò non può non coinvolgere tutte le forze politiche, in particolare quelle che da mercoledì prossimo saranno impegnate nella discussione sulla proposta di legge sui diritti sindacali all’esame della 4 Commissione permanente (Difesa) del Senato.

decreto ministeriale 26 maggio 2020