Sindacato dei Militari: caso “Daloiso”, Ministro Trenta le sentenze del Consiglio di Stato vanno eseguite non interpretate
Finalmente il caso del maresciallo Daloiso si è concluso con il Decreto n. 1 del 29 gennaio 2019 a firma del Ministro della Difesa in asserita esecuzione della Sentenza n. 7 del 3 gennaio 2017 del Consiglio di Stato, tuttavia l’atto ci sembra verosimilmente elusivo del giudicato dello stesso sotto diversi aspetti.
Ad avviso di questa Organizzazione Sindacale, la Ministra della difesa, Elisabetta Trenta, in esecuzione della citata sentenza avrebbe dovuto annullare gli atti con i quali illegittimamente, alla data del 14 dicembre 2001, erano stati ammessi al concorso ad ufficiale i Capi di 2^ classe C. E., P. G. e G. G.. e non invece la sola nomina a Guardiamarina conferita ai tre militari con il d.P.R. del 19 febbraio 2003.
Infatti, il Consiglio di Stato con la citata sentenza “annulla gli atti impugnati nella parte in cui – i tre militari – sono stati ammessi al concorso per titoli ed esami, per la nomina di 12 Guardiamarina in servizio permanente effettivo del ruolo speciale del Corpo di Commissariato Militare Marittimo” e pertanto, giacché i tre citati militari non potevano e non dovevano partecipare al predetto concorso il decreto di nomina ad ufficiale, nella parte in cui gli stessi sono nominati ufficiali, deve essere considerato nullo.
Forse alla Ministra sfugge che a differenza dell’atto annullato, che può essere sanato, l’atto nullo non può in alcun modo essere sanato con la conseguenza che si doveva e si deve rideterminare la graduatoria degli idonei appartenenti al ruolo dei marescialli, con la nomina a Guardiamarina (ora per allora) con la conseguente ricostruzione dello stato giuridico economico e previdenziale di coloro che sarebbero risultati vincitori. Circostanza ad oggi non avvenuta.
Inoltre, ancora una volta, verosimilmente forse per mero errore, o forse per qualche altro oscuro motivo di cui ad oggi non comprendiamo i motivi, la Ministra della difesa indica, nel citato Decreto n. 1 del 2019, che il Consiglio di Stato ha anche annullato gli atti di ammissione al concorso del ricorrente Daloiso (circostanza assolutamente non veritiera come si può riscontrare dalle motivazione indicate nella stessa sentenza del C.d.S.).
Ci sorprende la risibile ricostruzione che gli uffici preposti alla redazione del decreto in argomento hanno voluto fare dell’intera vicenda, e ci sorprende ancora di più il fatto che la Ministra l’abbia avallata con la sua firma.
È evidente che la situazione merita un approfondito esame da parte delle autorità giudiziarie competenti. Una valutazione che questa Organizzazione Sindacale non mancherà di chiedere in ragione dei rilevanti interessi coinvolti.
Tuttavia, ci auguriamo che la stessa Ministra del cambiamento vorrà provvedere, di sua iniziativa, a toglierci dall’imbarazzo di dover segnalare all’autorità giudiziaria i fatti che hanno caratterizzato questa bruttissima pagina della storia della Marina Militare. Una vicenda che, sebbene la veda coinvolta solo nella fase conclusiva, appare immediatamente e drammaticamente chiara già dalla semplice lettura dello stesso decreto che lei stessa ha firmato lo scorso 29 gennaio.