SANITA’, CONVENZIONE CORTE CONTI – DIFESA, COMELLINI (SINDACATO DEI MILITARI): MA IL CONSIGLIERE MASSI È A CONOSCENZA DEL PROBLEMA DEGLI INFERMIERI E TECNICI SANITARI ABUSIVI?

Ieri, 23 luglio, la Corte dei conti ha reso noto di aver sottoscritto “una convenzione con lo Stato Maggiore della Difesa per l’effettuazione di prestazioni sanitarie e attività di ricovero nelle strutture sanitarie militari a favore del personale dell’Istituto”.

A tal proposito, ancor prima di invitare le organizzazioni sindacali del personale della Corte dei conti a vigilare sulla regolarità dei titoli posseduti dagli esercenti le professioni sanitarie impiegati nell’erogazione dei servizi oggetto della convenzione, al fine di tutelare i loro iscritti dal pericolo di essere sottoposti a pratiche sanitarie effettuate da personale militare privo dei requisiti obbligatori previsti dalle leggi attualmente in vigore, sentiamo il dovere di informare il Segretario Generale della Corte di conti, Consigliere Franco Massi, firmatario della convenzione in argomento, che presso le strutture sanitarie della Difesa sono inspiegabilmente impiegati, e non da ieri, militari esercenti le professioni sanitarie che non sono in possesso dei requisiti obbligatori – iscrizione all’Albo professionale e assicurazione per colpa grave – espressamente previsti dalle leggi 24/2017 e 3/2018 e che, al riguardo, già lo scorso 12 marzo, a seguito del silenzio del Ministro della difesa Elisabetta Trenta, inutilmente investita del problema dalla nostra Organizzazione sindacale, ho presentato una dettagliata denuncia alle autorità giudiziarie competenti.

Nella nota della Corte dei conti leggiamo che l’intesa è stata firmata anche dal sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, generale c.a. Luigi Francesco De Leverano. A quest’ultimo, a cui certamente è ben noto il problema da noi denunciato e la sua rilevanza penale, chiediamo se abbia già provveduto, come imporrebbe il dovere di fattiva e leale collaborazione tra le amministrazioni dello Stato, ad informare la controparte destinataria dei servizi oggetto della convenzione.

Al generale De Leverano vogliamo inoltre ricordare che la norma penale, articolo 348 c.p., sanziona chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato e punisce con maggior rigore il professionista che ha determinato altri a commettere il reato, ovvero ha diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo.

Forse, caro generale De Leverano, prima ancora di dare vita a simili convenzioni destinate ad incidere pesantemente sul diritto alla salute dei cittadini, avrebbe dovuto verificare e risolvere il problema dei militari, infermieri e tecnici sanitari, che esercitano abusivamente la professione nelle strutture sanitarie della Difesa. Adesso, in attesa che le indagini della magistratura interessata dalla mia denuncia si concludano, non le resta che sospendere, se non addirittura annullare, l’accordo stipulato con la Corte dei conti.”

Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario Generale del Sindacato dei Militari