Nel solco di Draghi Giorgia e Guido affossano i sindacati militari
Con la vittoria del centrodestra e la nomina di Giorgia Meloni alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri e di Guido Crosetto a Ministro della difesa sono stati molti i militari che hanno sperato in un vero cambiamento di rotta ma evidentemente le pressioni dei generali e i loro interessi sono stati più forti.
Nell’iter di conversione in legge del decreto legge 8 novembre 2022 , n. 169 recante “Disposizioni urgenti di proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento di iniziative della NATO, delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria, nonché di Commissioni presso l’AIFA.” è stato approvato un emendamento a firma della Senatrice Stefania Pucciarelli, già sottosegretario alla difesa nel Governo Draghi, che ha apportato due modifiche non di poco conto alla legge 46/22, nota come legge liberticida dei diritti sindacali dei militari o anche “legge Corda”.
Il colpo di mano che ha dato luogo al rinvio dell’entrata in funzione dei sindacati militari è passato quasi inosservato. La modifica che ha riguardato i termini per l’esercizio di due importanti deleghe da parte del Governo, portandoli da sei a diciotto mesi, avrà un effetto estremamente negativo sui diritti sindacali di tutti i militari e sul bilancio della difesa.
Il Governo guidato dalla Meloni nell’esercizio delle deleghe per le quali, di fatto, è stato disposto il rinvio avrebbe dovuto rendere operativi i sindacati militari e porre fine alla costosa esistenza dei Consigli della Rappresentanza militare.
L’azione della Senatrice Pucciarelli, evidentemente in perfetta linea con il programma dell’attuale maggioranza, con le aspettative dei generali e dei membri del Cocer, oltre al negativo impatto sull’esercizio dei diritti sindacali nel mondo militare inciderà in modo altrettanto negativo sul bilancio della difesa per decine di milioni di euro destinati alle spese per il mantenimento dei Consigli della rappresentanza militare e al pagamento delle indennità di missione per il personale che ne fa parte.
È sempre più evidente che anche cambiando gli attori della politica italiana le questioni che riguardano il diritto e i diritti dei lavoratori con le stellette finiscono sempre con l’avere la sorte peggiore.
la Segreteria Nazionale del Sindacato dei Militari