MARINA MILITARE, NAVE CAVOUR, COMELLINI: DUBBI SULLA SALUBRITA’ DELLE ACQUE POTABILI. ATTENDIAMO CHIARIMENTI MA SE NECESSARIO CHIEDEREMO INTERVENTO AUTORITA’ SANITARIE E GIUDIZIARIE.
Dallo scorso 21 marzo è in vigore il decreto legislativo n. 18 con il quale l’Italia ha dato attuazione della direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, i cui obiettivi sono “la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, assicurando che le acque siano salubri e pulite, nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano”.
La tutela della salute del personale militare e la sicurezza dei luoghi di lavoro sono sempre state una priorità per la nostra organizzazione sindacale e per questa ragione il 18 ottobre scorso abbiano attivato una procedura di accesso civico generalizzato finalizzata ad ottenere i risultati delle analisi effettuate ai sensi del decreto legislativo 18/2023 sull’acqua destinata al consumo umano a bordo della Nave Cavour.
Il Comando della Nave dopo l’iniziale e immotivato rifiuto e dopo il conseguente accoglimento del nostro ricorso da parte del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Ministero della Difesa, ha ritenuto di doverci inviare solo le ultime analisi effettuate verso la fine del mese di settembre consistenti in n. 5 “rapporti di prova”, tutti relativi alla sola verifica della “conta di Legionella”.
La documentazione che abbiamo ricevuto dal Comando della Nave Cavour non ci consente, in alcun modo, di poter rassicurare il personale imbarcato sulla nave ammiraglia della Marina militare in merito alla salubrità delle acque che utilizzano quotidianamente a bordo che ai fini dell’osservanza dei requisiti minimi previsti dal citato decreto sono considerate “salubri e pulite” se non contengono microrganismi, virus e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana e soddisfano i requisiti minimi stabiliti nell’allegato I, Parti A, B e D e devono essere conformi ai valori per parametri supplementari non riportati nell’allegato I e fissati ai sensi dell’articolo 12, comma 13, in adozione delle misure necessarie previste dagli articoli da 5 a 15 della medesima normativa.
Per questa ragione abbiamo nuovamente dovuto fare ricorso all’autorevolezza del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Ministero della Difesa affinché ordini al Comandante dell’Ammiraglia della Marina Militare di dare completa attuazione al provvedimento di accoglimento della nostra istanza di accesso e, conseguentemente, di consegnarci, se esistente, l’ulteriore documentazione dalla quale si possa evincere senza alcun dubbio che l’acqua utilizzata a bordo della nave Cavour è conforme all’uso umano.
Diversamente, in caso di un nuovo rifiuto da parte del Comando della Cavour o di un dichiarata inesistenza della documentazione richiesta, al fine di garantire la doverosa tutela della salute del personale militare imbarcato e per evitarne l’esposizione a possibili rischi, non esiteremo a comunicare i fatti alle competenti autorità sanitarie e giudiziarie e, se dovesse essere necessario, chiederemo il sequestro degli impianti idrici dell’unità navale in questione.
Mentre attendiamo gli ulteriori sviluppi di questa vicenda invitiamo il personale in servizio sulla Cavour a farsi parte attiva per ottenere quelle doverose informazioni sulla salubrità delle acque destinate all’uso umano che dovrebbero essere sempre e comunque immediatamente disponibili a tutti.