Marina Militare, incidente sul lavoro a bordo di Nave Bergamini. Siamo preoccupati per la sicurezza dei marinai.
Apprendiamo con rabbia dell’ennesimo drammatico incidente sul lavoro che, questa volta, vede coinvolto un membro dell’equipaggio della Nave Bergamini durante le fasi di ormeggio.
Mentre la Ministra della Difesa si spende in selfie, interviste e nella distribuzione di panettoni, la sicurezza nei luoghi di lavoro militari è ancora troppo spesso lontana dai minimi standard richiesti dalle norme in vigore e in balia degli umori di coloro che, per legge, dovrebbero attuare rigorosi e costanti controlli.
Sono mesi che chiediamo un incontro con la Ministra per spiegarle personalmente quali sono, secondo la nostra organizzazione sindacale – Sindacato dei Militari -, le priorità e le “politiche per il personale” la cui attuazione non può più essere rimandata, a cominciare dalla più volte millantata esistenza di un testo di legge per disciplinare l’attività sindacale dei militari che, alla luce dei recenti fatti di cronaca, e non solo, riteniamo essere fondamentale per garantire quelle indispensabili tutele della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che l’amministrazione militare sembra essere totalmente incapace di apprestare conformemente alle norme in vigore.
Se la Ministra continuerà a voler evitare il dialogo con il Sindacato dei Militari ritenendo sufficienti i consigli di improvvisati esperti e consiglieri che la circondano o per evitare di porsi in contrasto con i generali e i delegati del Cocer, che non certo gradiscono la nostra attività sindacale di reale tutela capace di dimostrare oltre ogni dubbio le inefficienze e le criticità di un sistema al collasso dove dell’apparenza s’è fatta virtù, allora è chiaro che non potremo far altro che rivolgere i nostri appelli altrove dove, sicuramente, il buonsenso non lascia spazio ai pregiudizi.
Ministra meno panettoni, selfie, video e interviste e più fatti concreti. Di questo hanno urgente bisogno i militari.