Marina Militare, Comellini (Sindacato dei Militari): operazioni di disinfestazione e derattizzazione a bordo delle unità navali non conformi alle disposizioni del Ministero della Salute. Chieste immediate verifiche presso l’Arsenale della Spezia. Dai ministri Guerini e Speranza serve maggiore attenzione
Fin dal 2012 il Ministero della Salute ha emanato delle chiarissime disposizioni sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati e sulle modalità di esecuzione delle operazioni di disinfestazione e derattizzazione alle quali, però, la Marina Militare non sembra essersi ancora del tutto adeguata.
I militari sanno che per la nostra Organizzazione sindacale la tutela della salute del personale militare e civile della Difesa, nonché la sicurezza sui luoghi di lavoro, sono questioni prioritarie e irrinunciabili.
Infatti, a seguito di alcune segnalazioni pervenute alla nostra attenzione sulle possibili criticità nelle modalità di esecuzione di dette pratiche di disinfestazione e derattizzazione a bordo delle unità navali della Marina Militare, considerati i possibili rischi per il personale militare e civile connessi all’uso di prodotti rodenticidi in assenza di adeguata formazione, lo scorso 7 novembre, abbiamo chiesto al Capo di stato maggiore della Forza armata, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, di disporre delle immediate verifiche ed eventualmente ogni possibile azione per tutelare la salute umana.
La nostra richiesta, nonostante l’importanza dell’argomento, ad oggi, non ha ricevuto alcuna risposta da parte del vertice della Marina Militare. Per questa ragione, alla luce di ulteriori e analoghe segnalazioni, abbiamo ritenuto di dover rinnovare la medesima richiesta indirizzandola, questa volta, direttamente al Contrammiraglio Andrea Benedetti, attuale direttore dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, nella speranza che gli obblighi che la legge impone al “datore di lavoro” possano sortire l’effetto sperato per la tutela della salute del personale militare e civile. Al contrammiraglio abbiamo voluto precisare che, in mancanza di un sollecito e adeguato riscontro alla nostra richiesta provvederemo ad informare le autorità competenti.
Riteniamo che il problema in questione possa riguardare anche le altre Forze armate, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo delle Capitanerie di Porto e il Corpo della guardia di finanza. Sarebbero, quindi, opportuni maggiori controlli da parte delle autorità preposte.
Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dovrebbe riservare una maggiore attenzione alla salute dei lavoratori militari e alla sicurezza nei luoghi di lavoro perché, spesso e volentieri, i generali e gli ammiragli con cui si relaziona sono distratti o non adeguatamente formati e informati, oppure mentono sapendo di mentire, come è avvenuto per quanto riguarda il problema “uranio impoverito” o per la questione dei controlli delle “acque destinate al consumo umano” a bordo delle navi militari. Non stonerebbe certo una adeguata “moral suasion” nei confronti del Ministro Roberto Speranza, viste le specifiche competenze in materia di controlli che competono al Ministero della Salute.