Difesa, Sindacato dei Militari: difronte a ennesimo suicidio siamo disgustati da annunci di politici che esternano rabbia o chiedono a sé stessi urgenti provvedimenti
Apprendiamo da fonti di stampa la notizia dell’ennesimo suicidio tra le fila della truppa e leggiamo con disgusto i comunicati di quanti, esponenti politici e istituzioni, che offrono all’opinione pubblica le solite chiacchiere di circostanza o chiedono provvedimenti urgenti.
Dopo anni di indagini conoscitive e inchieste sulla condizione militare questi personaggi ancora chiedono urgenti provvedimenti senza rendersi conto che il male oscuro che oggi ha mietuto un’altra vittima non si combatte con le chiacchiere né con le audizioni dei delegati del Cocer o dei vertici delle Forze armate che, sicuramente, non hanno alcun interesse a rivelare al Parlamento qual è la reale condizione dei militari e più in particolare di quelli impiegati nell’operazione di facciata “Strade Sicure”.
Leggiamo il messaggio di rabbia che il Presidente della IV Commissione (Difesa) della Camera, on. Gianluca Rizzo, ha pubblicato sul social Facebook e ci domandiamo cosa abbia concretamente fatto in tanti anni di attività parlamentare per cambiare la condizione di subordinazione alla quale sono sottoposti i volontari in ferma breve dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica, che vivono per anni nel continuo timore che anche il minimo rimprovero possa pesantemente penalizzarli nell’accesso al servizio permanente. Una condizione di continuo ricatto occupazionale che è inaccettabile per un paese che si definisce civile e dichiara di avere un esercito professionisti.
Ci dica Rizzo per quale ragione, la Commissione che presiede, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla condizione militare e sull’operazione strade sicure, ha voluto ascoltare solo i vertici militari e i loro dipendenti del Cocer e rappresentanti delle associazioni denominate “sindacocer”, cioè quelle che per costituirsi si sono piegate alle volontà del datore di lavoro ed hanno accettato tutte le confuse limitazioni che gli stessi vertici militari hanno reso esecutive tramite le tristemente famose circolari dell’ex ministra Trenta, allo scopo di impedire ogni più attento controllo sindacale sul rispetto delle condizioni lavorative dei militari.
L’onorevole Rizzo eviti i messaggi di rabbia sui social e ci dimostri coi fatti la sua voglia di aiutare la truppa.
Sindacato dei Militari