DIFESA/MEF, APCSM: COMELLINI: ABBIAMO PRESENTATO UNA DENUNCIA PER OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO
Faenza 10 Dicembre – Ancora una volta siamo stati costretti a denunciare alla competente autorità giudiziaria i ripetuti silenzi e le omissioni con cui i Ministeri della Difesa e dell’Economia e delle Finanze hanno inteso rispondere alle nostre segnalazioni sulle attività svolte da numerose Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (Apcsm) che, a nostro avviso, avrebbero agito in violazione di alcuni divieti imposti dall’articolo 1476-quater del Codice dell’ordinamento militare.
Il più assurdo tra questi divieti è quello che impedisce alle Apcsm di federarsi, affiliarsi o avere relazioni di carattere organizzativo o convenzionale, anche per il tramite di altri soggetti, con le organizzazioni sindacali non costituite tra militari come lo sono, solo per citarne alcune, la CGIL, la UIL e la CISL.
Per quanto possa apparire assurda questa restrizione della libertà è espressamente prevista dall’ordinamento e quindi le richieste di farla rispettare che abbiamo rivolto ai Ministri Crosetto e Giorgetti sono pienamente legittime e meritano una risposta.
I due ministri e i loro diretti collaboratori hanno il dovere di rispettare la legge e di farla rispettare perché a tanto, se non i doveri del loro ruolo istituzionale, se non il rispetto dei principi di trasparenza su cui si deve fondare l’agire della pubblica amministrazione, è la stessa legge che li obbliga.
Alla luce degli ostinati silenzi e rifiuti opposti alle nostre motivate e documentate richieste, anche nell’ulteriore considerazione che molte delle segnalate Apcsm sono destinatarie dei distacchi e dei permessi sindacali retribuiti a carico del bilancio dello Stato, lo scorso 7 dicembre, tramite l’avvocato Piero Santantonio del Foro di Forlì-Cesena, abbiamo presentato una dettagliata denuncia al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Ora attenderemo l’esito delle indagini ma nel frattempo ci auguriamo che i ministri interessati agiscano immediatamente per garantire il rispetto delle norme vigenti fino a quando il legislatore non avrà provveduto ad eliminare ogni assurda limitazione che oggi impedisce l’esercizio dei diritti sindacali ai lavoratori militari.