Difesa, Comellini (Sindacato dei Militari): Cocer convocato a Roma per riunirsi in videoconferenza? Capo Stato Maggiore della Difesa chiarisca
Finalmente i vertici militari si sono decisi ad utilizzare i sistemi di videoconferenza anche per lo svolgimento delle riunioni del Cocer. Meglio tardi che mai! Infatti, domani 27 gennaio, i membri delle sezioni del Cocer Esercito, Marina e Aeronautica, si riuniranno in presenza negli uffici a loro dedicati e ubicati a Roma presso le sedi dei rispettivi stati maggiori di Forza armata per poi, alle 14:00, partecipare alla riunione in videoconferenza dello stesso Cocer, già convocata nei giorni scorsi dal Presidente dell’organo di rappresentanza, generale Francesco Maria Ceravolo.
Insomma, tutti a Roma a spese dei contribuenti per partecipare alla riunione convocata in videoconferenza dal generale Presidente del Cocer?
Se è davvero questa la soluzione adottata per permettere ai delegati Cocer di riunirsi allora occorre domandarsi quale logica abbia seguito lo Stato Maggiore della Difesa che, come si legge in una nota dello scorso 25 gennaio, “nel rispetto delle norme vigenti relative alla prevenzione, contenimento e profilassi della pandemia COVID-19” ha espresso il suo “nulla contro” alla modalità di riunione scelta dal Presidente dell’organismo di rappresentanza.
Ordinare ai delegati del Cocer di spostarsi dalle proprie sedi di servizio per raggiungere Roma da ogni parte d’Italia per poi farli riunire in videoconferenza è una emerita “boiata”, uno spreco di soldi pubblici.
Per questo motivo mi sembra doveroso chiedere al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vecciarelli, per quale ragione i delegati del Cocer non possono utilizzare il sistema di videoconferenza restando nelle proprie sedi di servizio o presso le rispettive abitazioni come ormai fanno moltissimi militari e civili dipendenti delle pubbliche amministrazioni con indubbi vantaggi economici per le disastrate casse dello Stato ma, invece, gli si ordina di spostarsi fino a Roma, li si costringe a viaggiare in lungo e largo per l’Italia con il concreto rischio di contrarre l’infezione Covid e quindi di aggravare la situazione sanitaria che affligge l’intero Paese?
Suvvia generale! Ci dia una spiegazione. Lo faccia anche alla luce degli esorbitanti costi della Rappresentanza militare che pesano sulle tasche dei contribuenti. Non vorrà far passare il messaggio che, nonostante il difficile periodo che stanno vivendo il Paese e le Forze armate, contano più gli interessi di singoli delegati del Cocer che la salute pubblica e le decisioni di un Capo di Stato Maggiore della Difesa.