In una recente interrogazione (n. 4/10407) che l’On. Piera AIELLO al Ministro della Difesa, On. Guerini, e al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella quale fa riferimento al procedimento penale a carico di ufficiali commissari della Marina Militare che avevano prestato servizio presso la direzione di Commissariato della Marina Militare di Taranto, noto come «Tangentopoli a Stellette», leggiamo con preoccupazione, che “la citata «Tangentopoli a Stellette» sarebbe stata portata all’attenzione del responsabile per la prevenzione della corruzione e trasparenza pro tempore del Ministero difesa e conosciuta, dall’Amministrazione Difesa, già dal 2005, in seguito alla denuncia di un ufficiale della Marina Militare” e che “detta situazione sarebbe stata portata all’attenzione del Capo di Stato Maggiore della Marina pro tempore (ammiraglio di squadra, Giuseppe Cavo Dragone, l’attuale Capo di stato maggiore della difesa), con una «lettera aperta», nonché inviata anche al Ministro della difesa, on. Guerini”.
Nella medesima interrogazione leggiamo ancora che “il whistleblower avrebbe denunciato l’esistenza presso la sede navale di La Spezia di convenzioni in tema di smaltimento rifiuti speciali e di acque di sentina con prezzi di aggiudicazione «gonfiati», e possibili ipotesi di truffa consistenti nella produzione da parte del «responsabile dell’esecuzione» di falsi verbali di chiusura di cantieri.” e che “nonostante i fatti fossero stati portati all’attenzione del Capo di Stato Maggiore della Marina e del Ministro della difesa pro tempore, sembrerebbe che ancora non sino stati posti in essere accertamenti amministrativo/disciplinari”.
Ancora più inquietante è la parte dell’atto di sindacato ispettivo che riferisce della circostanza di un “allegato” concernente un «processo verbale» dal quale si sarebbero potuti evincere “elementi potenzialmente lesivi che potevano arrecare «una grave minaccia alla sicurezza dello Stato»”.
Difronte della gravità dei fatti denunciati, a prescindere dalla doverosa risposta che il Presidente del Consiglio dei ministri vorrà dare all’On. Aiello, auspichiamo un immediato intervento delle Autorità Giudiziarie affinché sia accertata la rilevanza penale e gli eventuai responsabili dei fatti oggetto dell’interrogazione parlamentare. Tuttavia, ciò che oggi ci preme è l’avere immediati chiarimenti dall’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina e, per quanto riferito da numerose fonti di stampa, Capo di Stato Maggiore della Difesa in pectore.