Covid-19, Difesa, Operazioni MINERVA, EOS e IGEA, Comellini (Sindacato dei Militari): Personale sanitario militare non in regola con gli obblighi di legge. Ministro Guerini ne sospenda impiego e chiarisca in Parlamento
Ministro della difesa Guerini è vero che il personale sanitario militare impiegato nell’Operazione Minerva, ma anche EOS e IGEA, è sprovvisto della polizza assicurativa obbligatoria sulla responsabilità professionale, che la legge 24/2017 impone di avere a chiunque operi nella sanità sia pubblica che privata?
Se ciò corrisponde al vero il Ministro della Difesa ci deve spiegare, e deve spiegarlo agli italiani e al Parlamento, per quale ragione ne abbia permesso l’impiego nell’attività di assistenza sanitaria negli ospedali militari e da campo, nelle operazioni di somministrazione dei tamponi e dei vaccini anti covid in ragione della crisi pandemica che affligge il nostro Paese.
Glielo chiediamo perché alla luce della recente richiesta avanzata dall’Ispettorato Generale della Sanità Militare a Difesa Servizi S.P.A., la violazione di legge sembrerebbe essere ancora in atto come si evince chiaramente dalla nota che lo scorso 25 marzo l’Ispettorato Generale della sanità Militare ha indirizzato a Difesa Servizi S.P.A. con la richiesta di provvedere alla copertura assicurativa in favore del personale sanitario militare impiegato in attività vaccinale anti-SARS-CoV-2/COVID-19.
“In tale ambito, – si legge nella disposizione firmata d’ordine “L’ISPETTORE GENERALE – Ten. Gen. Nicola SEBASTIANI” – analogamente a quanto già posto in essere da parte della Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, si rende necessario garantire un’adeguata copertura assicurativa in favore del personale sanitario militare impiegato nell’attività vaccinale in parola, che preveda la garanzia RCT (Responsabilità Civile verso Terzi), ivi compresa la c.d. “colpa grave”. Tanto premesso, tenuto conto che la suddetta campagna vaccinale è già in corso di svolgimento, si chiede di porre in essere con ogni consentita urgenza tutte le azioni necessarie per l’attivazione di una polizza assicurativa ad hoc in favore del personale sanitario militare comandato allo svolgimento delle attività de quo (schema riepilogativo in All. C), con spese a carico di codesta Società.”.
Ministro, nel ricordare tutti coloro che sono stati colpiti da reazioni avverse anche gravi o mortali a seguito della somministrazione del vaccino anticovid, ci domandiamo chi, in caso di danni colpa grave, risarcirà i cittadini che anche mentre scriviamo questa nota continuano inconsapevolmente ad affidarsi alle cure del personale sanitario militare non in regola con l’obbligo di legge.
In tema di polizze assicurative il comportamento della Difesa ci fa sorgere anche altri dubbi in merito all’esistenza di quelle coperture assicurative per la responsabilità civile verso terzi e i prestatori d’opera, ai sensi dell’articolo 27, comma 1-bis, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, con cui si prevede che a ciascuna azienda del Servizio sanitario nazionale (SSN), a ciascuna struttura o ente privato operante in regime autonomo o accreditato con il SSN e a ciascuna struttura o ente che, a qualunque titolo, renda prestazioni sanitarie a favore di terzi è fatto obbligo di dotarsi di copertura assicurativa o di altre analoghe misure per la responsabilità civile verso terzi (RCT) e per la responsabilità civile verso prestatori d’opera (RCO), a tutela dei pazienti e del personale. Ciò vale anche per danni cagionati dal personale militare a qualunque titolo operante presso le strutture sanitarie della Difesa.
Inoltre, e non meno importante, è singolare la disinvoltura con cui l’Ispettorato generale della Sanità Militare chiede a Difesa S.P.A di porre a carico dei contribuenti degli oneri, 154.986,00 €., che la legge prevede a carico degli esercenti la professione sanitaria.
Ministro Guerini il Sindacato dei Militari fin dalla sua costituzione ha chiesto – al suo predecessore, a lei e ai vertici della difesa – il massimo rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie e di quelle concernenti l’obbligo di iscrizione agli albi professionali ma, evidentemente non abbiamo trovato quell’attenzione che oggi ci porta nuovamente a chiederle di porre immediatamente rimedi a questa situazione di evidente illegalità.
Ministro, crediamo sia un suo preciso dovere quello di far rispettare le leggi dello Stato verificare la rispondenza delle strutture sanitarie alle prescrizioni di legge e, quindi, di dover sospendere immediatamente ogni impiego del personale della sanità militare che non sia in regola con gli obblighi previsti dalle leggi 24/2017 e 3/2018.