APCSM, COMELLINI: A CROSETTO E GIORGETTI : LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI MA PER ALCUNI E’ PIU’ UGUALE DEGLI ALTRI?

Cari Ministri,

il decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, all’articolo 1476-quater, comma 1, lett. g) ed e) detta limitazioni alle attività che possono essere svolte dalle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM) e, in particolare, Alle APCSM è fatto divieto di: g) non possono aderire ad associazioni sindacali diverse da quelle costituite ai sensi delle disposizioni del presente capo o federarsi, affiliarsi o avere relazioni di carattere organizzativo o convenzionale, anche per il tramite di altri enti od organizzazioni, con le medesime associazioni; e) promuovere iniziative di organizzazioni politiche o dare supporto, a qualsiasi titolo, a campagne elettorali afferenti alla vita politica del Paese; ..”. Il successivo articolo 1477 al comma 5 recita: “In caso di successivo accertamento della perdita anche di uno solo dei requisiti o di violazione delle prescrizioni di legge, il Ministero competente ne dà tempestiva e motivata comunicazione all’APCSM, che può presentare, entro quindici giorni e per iscritto, le proprie osservazioni. Entro i successivi trenta giorni, il Ministero competente adotta il provvedimento finale, informandone, nel caso di un provvedimento di cancellazione dall’albo di cui al comma 1, il Ministro per la pubblica amministrazione.”.

Già lo scorso 17 maggio, e poi successivamente, vi abbiamo segnalato le possibili violazioni in cui sarebbero incorse numerose APCSM.

Nonostante i termini relativi ad alcuni di questi procedimenti siano ampiamente scaduti e altri stiano per scadere, abbiamo potuto constare una singolare resistenza alla corretta applicazione delle norme che con tanta solerzia, invece, avete prontamente applicato nei nostri confronti.

Il tempo passa, i termini a vostra disposizione per l’adozione dei conseguenti provvedimenti di cancellazione dall’albo ministeriale delle APCSM incorse nella violazione del divieto di avere relazioni con le associazioni sindacali come la CGIL, UIL, CISL ed altre non costituite tra militari, o per aver violato il divieto di promuovere iniziative di organizzazioni politiche o dare supporto, a qualsiasi titolo, a campagne elettorali afferenti alla vita politica del Paese, sono ampiamente scaduti.

Già in passato avete ritenuto di non dover adottare alcun provvedimento, forse ritenendo che le nostre analoghe segnalazioni fossero infondate ma questa volta, però, una singolare prova della veridicità dei fatti che vi abbiano rappresentato arriva direttamente dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Infatti, consultando il sito web della CGIL è possibile constatare come solo dopo le nostre comunicazioni sia avvenuta la cancellazione dei loghi e dei nomi di quelle APCSM a voi già segnalate. Che strano…

Lungi da noi il sospetto che nell’ambito dei vostri dicasteri viga il principio secondo il quale “per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano” ma i fatti fin qui avvenuti, nel loro complesso, al momento non ci consentono di poter ritenere che la vostra azione amministrativa sia stata imparziale e corretta.

Ci sembra solo il caso di ricordarvi che la mancata o tardiva adozione dei provvedimenti che vi abbiamo espressamente richiesto, così come prevedono le vigenti norme dell’ordinamento militare, sono ancora più urgenti e necessari non solo perché utili a dimostrare nei fatti la vostra indiscussa terzietà ma anche perché alla luce delle disposizioni impartite dal Ministro per la pubblica amministrazione le APCSM fruiscono dei distacchi sindacali e delle ore di permesso retribuiti, i cui corrispondenti oneri finanziari gravano sul bilancio dello Stato e quindi sulle retribuzioni del personale militare contrattualizzato.

Allora cari Ministri quali sono le vostre intenzioni? Non vorremmo dover dire che nei Ministeri della difesa e dell’Economia e delle finanze la Legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale degli altri.

 

I loghi delle APCSM presenti sul sito della CGIL alla data della nostra segnalazione: 

la medesima pagina del sito web della CGIL dopo la nostra segnalazione …