Vaccini, Comellini (Sindacato dei Militari): I militari non possono essere obbligati a subirli. Difenderemo tutti coloro che legittimamente si rifiuteranno. Guerini faccia rispettare la Costituzione


Abbiamo appreso dell’esistenza di alcune disposizioni emanate dai vertici militari in cui, in occasione della prossima stagione influenzale 2020-2021 e della probabile circolazione contemporanea del virus SARS Cov 2 (Covid -19) la somministrazione di vaccinazioni antinfluenzale assume particolare rilevanza e pertanto viene disposto che detto il trattamento sanitario e “indispensabile” per i militari impiegati presso enti, reparti e direzioni ad alta valenza operativa e “raccomandabile” per gli altri militari e dipendenti civili in quanto “addetto a servizi pubblici di primario interesse collettivo”. Viene anche disposto l’invio presso le competenti Commissioni Medico Ospedaliere (CMO), per l’accertamento del mantenimento dell’idoneità al servizio, del personale militare che oppone il rifiuto di sottoporsi alla vaccinazione e, al persistere del rifiuto senza giustificati motivi di carattere sanitario, la comunicazione al Comandante di corpo per l’adozione dei conseguenti provvedimenti che presumiamo, secondo la logica militare, possano essere di carattere disciplinare o penale.

Questa Organizzazione sindacale, consapevole del proprio ruolo di tutela dei diritti dei militari informa I propri iscritti che sebbene l’idoneità fisica al servizio militare sia il requisito essenziale non soltanto per entrare nelle Forze armate, ma anche per continuare a farne parte e che, se è chiaro che da una parte sussiste l’interesse dell’amministrazione militare a verificare il mantenimento della idoneità fisica e a sottoporre il militare a particolari trattamenti che lo cautelino quando si è chiamati ad operare in ambiente a rischio per la salute atteso che l’ordinamento giuridico appronta un adeguato complesso di norme in materia penale sia per assicurare la incondizionata disponibilità del militare al servizio (il sistema dei reati di procurata infermità e di simulazione di infermità) sia per tutelarne la salute (decreto legislativo 81/2008), è altrettanto chiaro e vero che dall’altro il rifiuto del militare a sottoporsi al trattamento sanitario, quale ad esempio è l’inoculazione di un vaccino, rappresenta un limite insuperabile per l’amministrazione militare, non essendo prevista alcuna forma di esecuzione coattiva per superarlo.

Infatti non esiste, e non è mai esistita, alcuna possibilità di sottoporre il militare (e nemmeno i civili) coattivamente al trattamento sanitario, proprio in ragione del principio costituzionale contemplato dall’art.32, c.2 Cost., laddove è stabilito che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. E, oggi, fortunatamente, ancora nessuna legge prevede l’obbligo per i militari di sottoporsi ad una vaccinazione e tale limite non può neanche essere superato con l’emanazione di un ordine di qualche generale, colonnello o di qualsivoglia disposizione interna (c.d. circolare) come quelle a cui si riferisce la presente comunicazione.

Il rifiuto del militare a sottoporsi all’inoculazione di un vaccino, qualunque esso sia, non potrà quindi essere punito né con alcuna delle sanzioni di corpo né come reato di disobbedienza in quanto una eventuale accusa in tal senso risulterebbe immediatamente difficile da sostenere, proprio in considerazione del richiamato principio previsto all’art.32, c. 2° della Costituzione. Conseguentemente il comportamento del comandante di Corpo, titolare dell’esercizio del potere sanzionatorio, che difronte all’espresso e legittimo rifiuto del militare di sottoporsi alla vaccinazione proceda ad instaurare nei confronti di quest’ultimo un procedimento disciplinare ovvero ne denunci il rifiuto all’A.G. militare, potrebbe certamente essere suscettibile di altre valutazioni in sede penale.

In conclusione il Sindacato dei Militari ritiene doveroso invitare il Ministro della difesa, On. Lorenzo Guerini, ad una più attenta azione di vigilanza sull’operato dei vertici militari e sul loro obbligo di rispettare i diritti costituzionalmente protetti dei Militari e, pertanto, consapevoli del nostro ruolo ci rendiamo immediatamente disponibili a mettere in atto ogni azione per tutelare tutti coloro che dovessero decidere di opporre un rifiuto alla vaccinazione.