L’interesse del Sindacato è la tutela del personale

La nota del Sindacato dei Militari con la quale veniva denunciato lo stato di grave irregolarità in cui si trovano ad essere utilizzate prestazioni anche di carattere sanitario del personale dipendente, anche temporaneamente e senza rapporto di impiego, dalla direzione del Policlinico Militare di Roma ha naturalmente creato un forte clamore.

In particolar modo si sono sentite colpite le Crocerossine, la cui attività è sempre stata contrassegnata dalla volontarietà e dalla massima abnegazione in un servizio svolto gratuitamente a favore della collettività, anche militare, sempre a fianco e sotto la direzione di personale sanitario abilitato. La teoria del loro impiego si è sempre appoggiata sulla letterale interpretazione dell’articolo 197 del Codice dell’ Ordinamento Militare che recita così al terzo comma : “Il diploma di infermiera volontaria della Croce rossa italiana e’ valido nell’ambito dei servizi resi nell’assolvimento dei compiti propri dell’istituzione e per le Forze armateed il dibattito ha sempre coinvolto la portata della locuzione “servizi resi nell’assolvimento dei compiti propri”. A fare chiarezza, qualora ce ne fosse stato bisogno, giunge ad otto anni di distanza una legge speciale dello Stato, la numero 3 del 2018 che vieta l’esercizio di prestazioni sanitarie a chiunque non sia iscritto nel relativo albo professionale.

Chi fa l’infermiere senza essere iscritto nell’albo professionale è quindi, dallo scorso anno, paragonabile ad un abusivo. La comunicazione sindacale, a fronte del silenzio che perdurante e per un anno intero è calato sulla questione, era intesa a mettere in guardia e a salvaguardare proprio le Sorelle di Croce Rossa Italiana da un possibile abuso e dalla potenziale irrogazione delle sanzioni, anche di tipo afflittivo penale, che ne potevano derivare anche alla luce delle perplessità espresse dalla stessa Direzione Sanitaria del Policlinico Militare di Roma mediante la più volte richiamata nota M_D E 13985 REG2019 0016726 che non riguarda soltanto le Crocerossine.

E’ necessario e urgente, quindi, che le Istituzioni, Ministri della Salute e della Difesa in testa ma anche il Consiglio direttivo nazionale della Croce Rossa Italiana e l’Ufficio Direttivo Centrale del Corpo delle Infermiere Volontarie, prendano una ferma e documentata posizione sulla intera vicenda allo scopo di tutelare il personale da loro dipendente, tutto, e garantire il rispetto di una Legge dello Stato.

 

Cristiano A. Degni

rappresentante nazionale del comparto “Croce Rossa”

nel Sindacato dei Militari