Il Ministro Tria non può sostituirsi alla Trenta. Il decreto di assenso per il Sindacato dei Finanzieri è irrimediabilmente viziato

Il Ministro Tria può sostituirsi al Ministro della difesa per dare l’assenso alla costituzione di una associazione sindacale per il personale del Corpo della Guardia di finanza? È questa la domanda che poniamo ai ministri del Governo del cambiamento.

Vorremmo che la ministra pentastellata ci spiegasse per quale ragione il Ministro Tria, e non lei, lo scorso 4 febbraio ha firmato un decreto per autorizzare un appartenente al Corpo della guardia di Finanza alla costituzione di un Sindacato per il personale del medesimo Corpo, concedendogli il famoso “preventivo assenso”.

La domanda potrebbe apparire superflua se non fosse per il fatto che, a nostro avviso, il decreto firmato da Tria è nullo perché viziato da difetto assoluto di attribuzione.

Infatti se è vero che non vi è alcuna norma dell’ordinamento che conferisce al Ministro dell’economia e delle Finanze il potere di concessione dell’assenso alla costituzione di associazioni e circoli fra militari è anche vero che tale potere è di esclusiva competenza del Ministro della difesa come prevede espressamente l’articolo 1475 del decreto legislativo 66/2010 che, al comma 1, dispone : “La costituzione di associazioni o circoli fra militari è subordinata al preventivo assenso del Ministro della difesa.”.

Se per un verso siamo fermamente convinti che l’atto ministeriale di assenso alla costituzione di associazioni di categoria a carattere sindacale sia un pericoloso ostacolo al libero esercizio dei diritti e delle attività sindacali e di tutela dei lavoratori militari che, sotto tale profilo, non possono essere considerati diversi dagli appartenmenti alle forze di polizia a ordinamento civile, per l’altro riteniamo che la poca chiarezza sull’argomento e le errate interpretazioni di comodo che i vertici militari hanno volutamente diffuso in questi mesi, siano state determinanti per indurre in errore anche un Ministro esperto come il prof. Giovanni Tria.

Per questi motivi invitiamo il Ministro dell’Economia e delle Finanze a voler urgentemente ritirare, in autotutela, l’atto viziato. Ciò anche al fine di non compromettere il futuro del nascente Sindacato per i Finanzieri dei cui promotori conosciamo e apprezziamo da lungo tempo la genuina e convinta rivendicazione sindacale e la loro assoluta distanza dalla Rappresentanza Militare.