Il Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare ha paura di confrontarsi col Sindacato dei Militari

Per incontrare il vertice dell’Aeronautica militare “è necessario attendere il previsto assenso ministeriale alla costituzione del sodalizio”. È quanto si legge nella recente nota di risposta che il Capo ufficio generale del Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare ha dato alla richiesta di incontro che lo scorso 28 marzo il Segretario Generale del Sindacato dei Militari, Luca Marco Comellini, ha inviato al Capo dell’Arma azzurra.

Il generale Alberto Rosso si rifiuta di incontrarci fondando la sua decisione sul falso presupposto di regole inesistenti o che, in alcun modo, possono essere applicate nei confronti delle organizzazioni sindacali.

Delle due, una! O il generale non conosce il significato dell’articolo 39 della Costituzione oppure ha paura di confrontarsi con l’unico Sindacato militare veramente capace di tutelare gli interessi dei propri iscritti con azioni concrete.

Forse al generale Rosso sfugge che “Un sindacato che chiede al datore di lavoro il permesso di esistere non è un sindacato, è altro.” e che, quindi, in ragione di ciò, il Sindacato dei Militari è l’unica libera Organizzazione Sindacale tra militari che non solo non ha mai chiesto alla Ministra della difesa, Elisabetta Trenta, il permesso per potersi costituire ma è anche l’unica che non si è mai sottomessa ai diktat che i vertici militari hanno voluto imporre a seguito di una autonoma e libera interpretazione della sentenza 120/2018 pronunciata dalla Corte costituzionale, abrogativa del divieto di poter costituire associazioni d sindacali fino ad allora imposto ai militari.

Ci spiace dover constatare come il vertice militare dell’Arma azzurra non abbia ancora ben compreso il reale significato né della decisione di incostituzionalità della norma che vietava ai militari di costituire associazioni sindacali né delle indicazioni che la Corte costituzionale ha voluto dare al legislatore e non certo a quei vertici militari che, forti della debolezza di una Ministra più attenta ai selfie che alla sostanza, indisturbati hanno potuto emanare delle disposizioni chiaramente finalizzate a prevenire e determinare ogni scelta del legislatore.

Avremmo voluto confrontarci con il generale Rosso sui tanti problemi che affliggono il personale dell’Aeronautica militare, sulle questioni della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro comprese le disposizioni fino ad oggi impartite per effettuare gli accertamenti dell’idoneità al consumo umano dell’acqua e al suo utilizzo nei luoghi di lavoro e, non ultimo, sugli effetti legali degli accertamenti diagnostici e strumentali eseguiti presso gli Istituti di Medicina Aereospaziale da quei militari della forza armata che esercitano una professione sanitaria senza essere iscritti al relativo ordine professionale.

Avremmo voluto instaurare con il generale Rosso un dialogo sereno e scevro da preconcetti e formalismi per trovare delle soluzioni condivise ma siamo costretti a prendere atto della sua risposta che consideriamo una totale chiusura, non solo nei nostri confronti ma ancor più verso tutte le legittime rivendicazioni del personale.

(fonte foto: www.aeronautica.difesa.it)