GIUSTIZIA MILITARE, COMELLINI (SINDACATO DEI MILITARI): VANNO CREATE SEZIONI SPECIALIZZATE ALL’INTERNO DI QUELLA ORDINARIA. NOSTRA PROPOSTA VOLANO PER UNA RIFORMA PIU’ AMPIA.

Fin dal mese di dicembre 2019 presso le Commissioni Giustizia e Difesa del Senato e della Camera le nostre proposte per l’adozione di un nuovo codice penale militare di pace e conseguente abrogazione di quello attualmente vigente di cui al Regio decreto 20 febbraio 1941, n. 303 nonché per la razionalizzazione dell’ordinamento giudiziario militare (Petizioni: Senato 453, Camera 407) attendono di essere discusse insieme a quelle presentate dai diversi gruppi parlamentari. Oggi apprendiamo da fonti di stampa che la proposta di testo base adottata nelle commissioni congiunte Difesa e Giustizia estende l’ambito della giurisdizione militare e modifica alcune fattispecie di reati.

Voler giustificare la necessità e l’urgenza della riforma, così come delineata nel testo base approvato dalle Commissioni congiunte, con improbabili ragioni di celerità dei processi al fine, diversamente dalla Giustizia Ordinaria, di garantire all’imputato militare quella ragionevole durata indispensabile a conciliare le esigenze dell’amminitrazione con le aspirazioni di carriera significa voler ampliare a dismisura il solco che separa i cittadini militari dal resto degli italiani.

La nostra proposta, della cui discussione non v’è traccia nei resoconti delle Commissioni, nasce dalla base e, nel solco della riforma voluta da Partito Democratico nel 2007 ma mai portata a termine, mira alla razionalizzazione degli organi della Giustizia Militare attraverso l’istituzione delle Sezioni specializzate unitamente alla completa revisione del codice penale militare di pace e una attenta ricollocazione del personale e dei magistrati nell’ambito della Giustizia Ordinaria.

La nostra è una proposta di buon senso, certamente migliorabile, che non guarda solo al piccolo orticello della Giustizia Militare ma può essere il volano per quella riforma generale della giustizia che il paese attende da troppo tempo. Il Parlamento abbia il coraggio di ascoltarci.