Encomi tributati dall’ex ministro Elisabetta Trenta, Sindacato dei Militari: in corso verifica sulla correttezza delle motivazioni

Sono 80 le ricompense per lodevole comportamento attribuite al personale militare dall’ex ministro della difesa, Elisabetta Trenta, nel corso del suo mandato.

È quanto risulta al momento, salvo ulteriori integrazioni, dall’attività di indagine difensiva svolta dall’avvocato Giulio Murano del Foro di Roma nell’interesse del Segretario Generale del Sindacato dei Militari, Luca Marco Comellini, indagato per diffamazione nell’ambito del procedimento penale avviato dalla Procura di Roma a seguito di una querela presentata dall’ex ministra all’inizio del 2020.

L’azione dell’ex ministra Trenta prese spunto da alcune notizie di stampa riguardanti gli “Encomi” che la stessa tributò ai suoi collaboratori e ad altri militari prima di cedere l’incarico all’attuale titolare della Difesa, l’On. Lorenzo Guerini.

Comellini nell’occasione, con un chiarissimo comunicato stampa, si limitò a riportare la notizia e chiedere al ministro Guerini di voler fornire urgenti chiarimenti sui criteri e le motivazioni adottati dall’ex ministra Elisabetta Trenta, alla luce dell’articolo 1462 del decreto legislativo 66/2010 con il quale il legislatore ha dettato le regole per la concessione degli encomi e delle altre ricompense al personale militare.

A seguito delle indagini difensive svolte dall’avvocato Murano potremo verificare la correttezza della motivazione adottata dall’ex ministra per tributare ogni encomio solenne che dovrà, necessariamente, essere riconducibile al compimento di un atto eccezionale come richiede espressamente la norma e la vigente circolare attuativa.

Al termine della nostra verifica, vista la natura pubblicistica degli atti in questione, provvederemo alla loro pubblicazione integrale anche sul sito web del sindacato.