Difesa, Comellini (Sindacato dei Militari): nella Sanità Militare c’è qualcuno che conosce le norme emanate dal Ministro della Salute?

“La tutela della salute dei militari non può ammettere deroghe o libere interpretazioni nell’esecuzione dei protocolli sanitari per la definizione dei giudizi di idoneità “annuale” al servizio”.

Lo scorso 15 aprile l’Ispettore generale della sanità militare, maggiore generale Nicola Sebastiani, ha approvato la nuova “Direttiva sanitaria interforze per la verifica periodica dei requisiti di efficienza psicofisica del personale militare”, SMD-IGESAN 004 (B), che abroga e sostituisce ogni altra disposizione tecnica in contrasto con le norme in essa contenute, compresa quindi la direttiva sanitaria interforze approvata dal medesimo Ispettorato presso lo Stato Maggiore Difesa nel 2017.

In merito alle precedenti disposizioni sanitarie recanti protocolli per la definizione dei giudizi di idoneità al servizio che disponevano un intervallo di 12 mesi tra una visita e l’altra – ora abrogate – questa Organizzazione sindacale aveva già interessato il Ministro della difesa, Elisabetta Trenta (ovviamente senza ricevere alcuna risposta), riguardo ai problemi legati al rispetto della periodicitrà annuale e all’effettiva esecuzione degli esami ematochimici per la preventiva valutazione del rischio cardiovascolare.

Fortunatamente, nonostante l’ormai cronico silenzio istituzionale, sembrerebbe che durante l’esecuzione delle prove di efficienza fisica nessun militare, nemmeno tra i generali e gli ammiragli, sia deceduto per cause riconducibili alla scadenza dei certificati o alla mancata valutazione del rischio cardiovascolare. Meno male!

Ci stupisce che con l’approvazione della nuova direttiva con cui l’Ispettorato Generale della Sanità militare (IGESAN) “si prefigge lo scopo di stabilire un protocollo sanitario di riferimento per tutte le Forze Armate”, redatta “in armonia con le Linee Guida emanate dal Ministero della Salute con Decreto del 08/08/2014”, si sia voluto raddoppiare l’intervallo di tempo tra una visita e l’altra, stabilendo che non debba superare i 24 mesi.

Il predetto Decreto è stato emanato a seguito dell’acquisizione della proposta di linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica elaborate dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiarti (FNOMCeO), sentito il gruppo di lavoro in materia di medicina dello sport istituito presso il Ministero della Salute e considerato il parere del Consiglio superiore di sanità adottato nella seduta del 17 giugno 2014.

Chiunque faccia attività sportiva o frequentato una palestra sa bene che il decreto in parola stabilisce le “Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica” e, in relazione alla validità delle certificazioni mediche, fissa, in un anno, il periodo tra una visita e la successiva.

E allora a quale “armonia” si riferisce l’Ispettorato generale della sanità militare quando stabilisce che “in ogni caso, dovranno presentare una periodicità non superiore ai 24 mesi”?

Questa Organizzazione sindacale ritiene che la direttiva SMD-IGESAN 004 (B) possa rappresentare un pericoloso tentativo di superare quanto stabilito dal Decreto del Ministero della Salute del 08/08/2014 e quindi, nell’evidenziare la propria preoccupazione per la salute del personale militare, rivolge un accorato appello allo sfuggente Ministro della difesa, Lorenzo Guerini, nella “speranza” che almeno in questa occasione intervenga immediatamente per garantire la più scrupolosa osservanza e applicazione delle norme emanate dal Ministro della Salute.

In fin dei conti ne val della sicurezza e della salute di tutti i militari, anche quella dei generali.