Difesa, amianto, Comellini (Sindacato dei Militari): sulle navi c’è ancora ma è un segreto

L’amianto sulle navi e i sommergibili della Marina Militare c’è ancora ma l’ammiraglio non vuole dirci dov’è. È un segreto.

E questo ciò che emerge dalla risposta con cui il Responsabile della Prevenzione della corruzione e Responsabile della Trasparenza (RPCT) del Ministero della Difesa, ammiraglio Sabino Imperscrutabile, ha respinto la richiesta di riesame della domanda di accesso civico generalizzato alla “mappatura” dell’amianto contenuto nelle navi e nei sommergibili della Marina Militare formulata dal Segretario Generale del Sindacato dei Militari, Luca Marco Comellini.

La risposta dell’ammiraglio Imperscrutabile va senza dubbio letta alla stregua di una pacifica ammissione della presenza di amianto sulle unità navali della nostra Forza armata. Infatti, è proprio l’ammiraglio, secondo il quale l’interpretazione delle norme imporrebbe un adeguato livello di riservatezza, a comunicarci che “È evidente che esplicitare la presenza di amianto in un manufatto equivale a rivelarne le qualità costruttive” e che “ogni mappatura è detenuta e custodita da ciascuna Unità navale ed aggiornata in funzione degli interventi eseguiti”.

Sul fronte della tutela della salute dei marinai, che solo noi del Sindacato dei Militari siamo in grado di offrire, i recenti sviluppi della questione “acque di bordo” hanno già posto una pesante ipoteca sulla credibilità dei vertici della Marina Militare. Per questo motivo, sull’argomento “amianto” non abbiamo alcuna intenzione di recedere di un solo passo rispetto al nostro dovere di assicurare ai nostri iscritti, e più in generale a tutto il personale militare, ogni possibile tutela.

Mi domando per quale ragione il Responsabile della Prevenzione della corruzione e Responsabile della Trasparenza abbia voluto insistere nel negarci l’accesso alle mappature dell’amianto delle navi della Marina Militare. Forse la tutela della salute dei marinai viene dopo ogni altra questione, di presunta o forzata riservatezza?

L’ammiraglio non ha voluto darci le mappature dell’amianto relative alle navi e ai sommergibili della Marina militare quindi non ci resta che chiedergli i documenti che attestano l’esecuzione delle operazioni di bonifica ma, nel frattempo, come prevede la legge, impugneremo il diniego oppostoci davanti al competente Tribunale Amministrativo Regionale e, se necessario, non esiteremo a rivolgerci, ancora una volta, alle competenti autorità giudiziarie a cui dovremo necessariamente chiedere di svolgere adeguate indagini per accertare la reale consistenza della presenza di amianto su tutte Unità navali della Marina Militare anche, e soprattutto, alla luce delle recenti notizie di stampa relative alle operazioni di bonifica che sono state già oggetto di appalto da parte della Forza armata.

Per sostenere la nostra iniziativa legale nelle prossime ore avvieremo una raccolta fondi tramite la nostra pagina sul social Facebook, al seguente link:

https://www.facebook.com/donate/588977885163833/?fundraiser_source=external_url

 

La risposta del Responsabile della Prevenzione della corruzione e Responsabile della Trasparenza (RPCT) del Ministero della Difesa.

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